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“Italian Food Design”: Università, Enti di ricerca, Imprese insieme per celebrare l’eccellenza del saper fare italiano in occasione della prima Giornata del Made in Italy

Martedì 23 aprile nell’evento organizzato dal Cl.uster A.grifood N.azionale CL.A.N. saranno protagoniste le eccellenze sinonimo in tutto il mondo della qualità, del gusto e dello stile italiano

Il Cl.uster A.grifood N.azionale CL.A.N., in occasione della prima Giornata Nazionale del Made in Italy (#GiornataMadeInItaly2024), presenta “Italian Food Design: cibo, persone, scienza e creatività per il Made in Italy”.

Al centro dell’evento scientifico-culturale, che si terrà martedì 23 aprile nella sala Pininfarina di Confindustria, a partire dalle ore 9.30, le eccellenze che rappresentano in tutto il mondo la qualità, la bellezza, lo stile italiano, unico e inconfondibile.

Italian Food Design vedrà il mondo della ricerca sulla scienza degli alimenti dialogare con il design italiano insieme alle aziende agroalimentari del nostro Paese. Un’occasione unica che coinvolgerà Imprese, Università, Associazioni di settore, ITS Academy del sistema agroalimentare e del Made in Italy.

“L’iniziativa – commenta il presidente del Clu.ster A.grifood N.azionale CL.A.N e Presidente di Federalimentare, Paolo Mascarino – è una prima assoluta per valorizzare “il bello, il buono e il ben fatto” del saper fare italiano, frutto della creatività e delle radici culturali delle nostre imprese alimentari, e vedrà protagoniste le imprese italiane insieme ai progressi scientifici nel settore agroalimentare e nel design”.

Ai lavori parteciperanno Federico Eichberg, Capo di Gabinetto del Ministro delle Imprese e del Made in Italy, Emanuele Marconi, Presidente CTS Cl.uster A.grifood N.azionale CL.A.N, Laura Mongiello, Presidente del Consiglio dell’Ordine Nazionale dei Tecnologi Alimentari (OTAN), Stefania Ruggeri, Prima ricercatrice CREA Alimenti e Nutrizione, Francesco Subioli, Food designer studio Kromosoma e docente IED Roma, Marco Brambilla, Corporate Communication & Pr Manager Ferrero Italia S.r.l., Cristina Gallina, Director of Global Discovery Center Barilla G.R. F.lli, Laura De Gara, Prorettore Vicario Università Campus Bio-Medico di Roma, Daniele Rossi, Vicepresidente del Cl.uster A.grifood N.azionale CL.A.N., Arduino Fratarcangeli, Presidente Associazione RES Ciociaria, Giorgia Pontetti, Ferrari Farm Società Agricola S.r.l., Nicoletta Amodio, Responsabile Ricerca e Innovazione Confindustria e Direttrice Fondazione “Giuseppina Mai”, Carlo Hausmann, Direttore Generale Agro Camera, Aurelio Latella, Founding Partner Ettore Fieramosca Private Equities & Venture, Andrea Pontarelli, Dirigente scolastico ITAGG – Istituto Agrario “Giuseppe Garibaldi e ITS Academy Agroalimentare Roma.

Sarà possibile seguire l”evento anche su Youtube:
https://www.youtube.com/channel/UChdPq6Y5-8lfTy2Vjc2cpOw

Comunicato Stampa

“Come Federalimentare sposiamo totalmente quanto sostenuto dal Ministro della Salute, Orazio Schillaci, d’intesa con il Ministro dell’Istruzione, Giuseppe Valditara di introdurre nelle scuole lo studio dell’educazione alimentare basato sui principi della dieta mediterranea”.

Lo dichiara in una nota il Presidente di Federalimentare, Paolo Mascarino.

“Questa proposta – prosegue – va nella direzione da sempre auspicata dall’industria alimentare, che da sempre sostiene che l’educazione ad una sana alimentazione e ai corretti stili di vita passi da un insegnamento corretto e costruttivo: non tanto allarmando i consumatori con la distinzione fra ‘cibi sani’ o ‘cibi non sani’, concetto privo di validità scientifica, quanto sulla promozione positiva alle ‘diete sane’, con un giusto equilibrio nella somministrazione di tutti gli alimenti, nelle giuste porzioni”.

“In questo contesto, Federalimentare ha aderito con grande interesse alla Giornata del Made in Italy, promossa dal Ministro Adolfo Urso e sostenuta dal Ministro Francesco Lollobrigida, che ringraziamo, e in questa occasione abbiamo ribadito come il ‘saper fare’ dei nostri imprenditori è un vantaggio competitivo da promuovere e tutelare.

Trasformare materie prime in prodotti dal gusto straordinario, unici e inimitabili non è una competenza che si può acquistare sul mercato ma che deve nascere e svilupparsi nelle scuole e crescere nelle imprese. Il know-how che caratterizza l’industria – aggiunge Mascarino – è frutto di molteplici personalità leonardesche, capaci di conciliare una profonda competenza tecnica con uno straordinario spirito artistico. Parliamo di un ingegno tipicamente italiano, che occorre saper trasferire alle nuove generazioni evitando di disperderlo. In questo senso l’avvio del liceo del Made in Italy può essere il luogo didattico-formativo per eccellenza dove creare gli imprenditori alimentari del domani, che sapranno conservare, preservare e promuovere nel tempo e, di generazione in generazione, il nostro ‘saper fare’ che ci rende unici nel mondo”, conclude Mascarino.

Comunicato Stampa

“Come Federalimentare ringraziamo il ministro Adolfo Urso per aver dato vita alla prima Giornata Nazionale dedicata al Made in Italy, con un calendario di eventi che rende omaggio anche alle imprese, ai distretti e alle filiere del settore alimentare italiano, che con il loro lavoro e impegno contribuiscono a valorizzare la nostra cultura gastronomica, il nostro stile di vita e i nostri prodotti alimentari nel mondo”. Lo dichiara il Presidente di Federalimentare, Paolo Mascarino, in occasione dell’avvio della Giornata Nazionale del Made in Italy.

“L’industria alimentare è un comparto sano e in costante crescita – prosegue Mascarino – e siamo il primo settore per export che si rivolge direttamente ai consumatori internazionali con i propri marchi e prodotti unici e inimitabili, rappresentando quindi un vero alfiere del Made in Italy nel mondo. Nel 2023, le nostre esportazioni hanno registrato il valore record di 52 miliardi di euro, con una crescita del +7% rispetto all’anno scorso. Un dato che certifica come l’industria alimentare sia uno dei settori più performanti del Made in Italy, sia in termini economici che di contributo all’immagine del nostro Paese nel mondo”.

“Per celebrare la creatività e le radici culturali italiane delle nostre imprese alimentari – conclude Mascarino – nell’ambito delle iniziative della Giornata del Made in Italy abbiamo deciso di promuovere, insieme al Cluster CL.A.N Agrifood Nazionale e al Consiglio dell’Ordine Nazionale dei Tecnologi Alimentari (OTAN) un evento scientifico-culturale che si terrà a Roma il 23 aprile dal titolo “Italian Food Design: Cibo, Persone, Scienza e Creatività”. Un evento che, per la prima volta, unirà due importanti eccellenze del nostro Made in Italy: il cibo e il design”.

Secondo il Censis per gli italiani sono importanti i valori etici e sociali che li orientano nella scelta dei prodotti. Il 66,7% è pronto a rinunciare a prodotti che potrebbero essere dannosi per la salute

Roma, 13 marzo 2024 – In un’epoca caratterizzata da sfide globali senza precedenti, quali il cambiamento climatico, la crescita demografica e la necessità di una produzione alimentare sostenibile, il ruolo della ricerca e delle tecnologie alimentari risulta fondamentale per delineare il futuro della società e il benessere delle popolazioni. Il convegno odierno, “Ricerca e tecnologie per il futuro dell’industria agroalimentare”svolto al Senato e promosso dal Consiglio dell’Ordine Nazionale dei Tecnologi Alimentari (OTAN) e da Federalimentare, ha voluto proprio sottolineare l’importanza delle tecnologie agroalimentari per il benessere collettivo e il ruolo che l’innovazione tecnologica, applicata all’industria alimentare, può garantire per favorire un accesso al cibo sicuro e di elevata qualità.

Secondo il Censis per gli italiani sono importanti i valori etici e sociali che li orientano nella scelta dei prodotti. Il 66,7% è pronto a rinunciare a prodotti che potrebbero essere dannosi per la salute, il 52,6% a quelli non in linea con criteri di sicurezza alimentare, il 43,3% a quelli la cui produzione e distribuzione non rispetta l’ambiente e il 35,6% a quelli per la cui produzione non sono tutelati i diritti dei lavoratori e dei fornitori. Accanto a questi numeri, emerge inoltre come l’industria alimentare abbia una elevata reputazione sociale verso la quale l’86,4% degli italiani dichiara di avere fiducia ed è una fiducia trasversale, che coinvolge il 93,8% degli anziani, l’84,2% degli adulti e l’81,6% dei più giovani. Tutto ciò certifica come, grazie alla ricerca, alla scienza e alla tecnologia gli alimenti e l’industria di trasformazione abbiano prodotto una rivoluzione positiva nelle abitudini e nelle scelte degli italiani che ricercano cibi sicuri e di qualità.

Food Science: le tecnologie alimentari motore dell’evoluzione sociale

Nel corso dei secoli la capacità primaria dell’essere umano è sempre stata quella di procacciarsi cibo e di utilizzare tecniche sempre più avanzate per garantirne la conservazione. L’evoluzione storica e culturale di questa necessità, facilitata dalle scoperte delle scienze microbiologiche, chimiche, fisiche, ingegneristiche e meccaniche, ha portato alla nascita del Food Science ovvero la Scienza e Tecnologia degli Alimenti. Gli obiettivi principali di questa scienza applicata alla lavorazione tecnologica degli alimenti, sono stati quelli di rendere ottimali i processi produttivi; di garantire la salubrità degli alimenti; di garantire il massimo apporto nutrizionale; di migliorare la qualità sensoriale degli alimenti e di allungare la vita commerciale dei prodotti destinati ai consumatori. Questo progresso ha permesso, e permette, di fornire prodotti sicuri e nutrienti alla popolazione, adeguandosi nel tempo alle sempre nuove necessità dettate dall’evoluzione della società e dalle problematiche che si trova ad affrontare.

Ricerca tecnologica e innovazione per affrontare le sfide globali

La ricerca nel settore delle tecnologie alimentari è in costante sviluppo. Uno sviluppo teso a soddisfare sia i bisogni relativi alla “food security” (accessibilità del cibo alla popolazione), sia ad assicurare il “food safety” (qualità e sicurezza). Questo sviluppo sta indirizzando gli studi scientifici verso nuovi campi di ricerca complementari come l’intelligenza artificiale, come lo sviluppo di tecnologie alimentari volte al riutilizzo di materie prime, fino alle ricerche sul packaging. Ricerca e innovazione, dunque, risultano decisive per affrontare le sfide globali legate alla produzione, alla distribuzione e al consumo di alimenti proprio per creare un futuro più sostenibile, sicuro ed equo del sistema alimentare globale coinvolgendo tutta la filiera agroalimentare.

Verso un’agricoltura intelligente e avanzata

La rintracciabilità della filiera alimentare può essere fortemente supportata dalla tecnologia della blockchain già a partire dalle attività in campo. Per questo si parla sempre più spesso di agricoltura di precisione o digitale proprio perché le soluzioni innovative nel settore agricolo stanno trasformando il modo in cui vengono coltivati i prodotti agricoli e le modalità di gestione degli allevamenti. Avere a disposizione dati precisi e in tempo reale, permette di agire in modo tempestivo sui sistemi agricoli riducendo gli sprechi e prevenendo il diffondersi di fitopatie a carico dei campi coltivati. In questo sistema complesso, dunque, la sinergia tra i professionisti della produzione primaria e i professionisti della trasformazione costituisce un connubio imprescindibile per lo sviluppo del sistema agroalimentare e per la tutela degli stakeholder più importanti, ovvero l’ambiente ed i consumatori.

Per il Ministro delle Imprese e del Made in Italy, Adolfo Urso: “Grazie alla ricerca e alla tecnologia, negli ultimi anni la sicurezza alimentare è cresciuta e i costi di produzione sono diminuiti, portando sia a significative riduzioni dei prezzi che a una larga diffusione di un”alimentazione completa, varia ed equilibrata. Il cibo che oggi è sulle nostre tavole è il frutto di una continua innovazione che partendo dalle migliori tradizioni le arricchisce, affinché arrivino a soddisfare sempre più le nostre esigenze. In questo frangente il Governo è consapevole che è richiesto uno sforzo in termini di investimenti per avviare nuovi modelli produttivi in grado di coniugare l’efficienza e la sostenibilità, assicurando il rispetto dell’ambiente senza rinunciare al profitto. In questo percorso il Piano 5.0, con i suoi 13 miliardi a disposizione delle imprese, contribuisce a sostenere la rivoluzione verde e digitale. Inoltre, insieme al MASAF abbiamo dedicato un tavolo al settore agroalimentare che, oltre a essere uno degli ambasciatori del Made in Italy, rappresenta una leva indispensabile all’autonomia strategica nazionale”.

Gian Marco Centinaio, Vicepresidente del Senato della Repubblica, ha dichiarato: “Attraverso la ricerca scientifica e tecnologica siamo sempre stati considerati i primi, quindi dobbiamo dettare la linea agli altri senza essere comunque troppo autoreferenziali. La filiera, dal mondo agricolo fino alla distribuzione, deve essere consapevole che insieme si deve andare nella giusta direzione. In Europa serve inoltre maggiore collaborazione tra politica e privato, ed è prioritario ascoltare chi è sul campo per portare le istanze all’attenzione delle istituzioni europee, senza voli pindarici e senza regole che creerebbero disagio sociale”.

Mirco Carloni, Presidente Commissione Agricoltura della Camera dei Deputati, ha affermato: “L’Agricoltura riuscirà a essere più competitiva e a dare più redditività agli agricoltori nella misura in cui ci sarà un maggiore trasferimento di competenze che riguardano anche la tecnologia e l”innovazione. Ogni sapienza, che può essere innovativa o tradizionale e che, in qualche modo, favorisce il miglioramento produttivo di un’azienda agricola, è da ritenersi importante. A tal proposito, la legge che ho presentato come primo firmatario sull”imprenditoria giovanile, approvata definitivamente, vede nella ricerca e nella formazione un elemento fondamentale della nuova competitività delle aziende agricole”.

Per Francesco Battistoni, Vicepresidente della Commissione Ambiente, Territorio e Lavori Pubblici della Camera dei Deputati: “Il convegno odierno ha acceso un faro di conoscenza sul ruolo che i tecnologi alimentari svolgono lungo tutta la filiera alimentare per garantirci cibo sicuro e sostenibile. I progressi tecnologici, come l’agricoltura di precisione, le TEA e l’intelligenza artificiale, sono alcuni esempi virtuosi che ci dicono come la ricerca e la scienza, applicate in campo alimentare, possano contribuire a rendere l’industria alimentare sempre più un luogo sicuro per i cittadini che ne riconoscono affidabilità, qualità e fiducia”.

Sergio Marchi, Capo Segreteria Tecnica del Ministro dell’Agricoltura della Sovranità Alimentare e delle Foreste, delegato dal Ministro Francesco Lollobrigida, ha dichiarato: “I tecnologi alimentari rappresentano una figura chiave per il sistema agroalimentare. Come Ministero siamo convinti che la salvaguardia del settore sia per questo motivo fondamentale per il Paese. L’agroalimentare, infatti, traina lo sviluppo dell’innovazione e dell’economia. Pensiamo quindi che il dialogo tra sicurezza alimentare e sostenibilità sia importante oggi. In questo senso, potenziare la ricerca e lo sviluppo delle aree rurali, è una priorità del MASAF. Molti fondi del Pnrr saranno dunque finalizzati a ottenere cibo buono e per tutti, un modello che caratterizza il sistema italiano”.

Per Laura Mongiello, Presidente del Consiglio dell”Ordine Nazionale dei Tecnologi Alimentari: “Questa iniziativa, la prima di una lunga serie che organizzeremo insieme a Federalimentare, ha come intento quello di costruire un percorso volto a contribuire alla gestione della complessità della filiera agroalimentare, nella consapevolezza che non esiste progresso senza scienza, e la scienza degli alimenti, svolge da sempre un ruolo cruciale sull’evolversi della società. Le sfide che ci attendono sono tante e importanti a cominciare dal dover garantire a tutti l’accesso al cibo sicuro da un punto di vista igienico-sanitario, nutriente e di elevata qualità, nel rispetto dell’ambiente e dei principi etici. In questo senso, la ricerca e le tecnologie agroalimentari diventano uno dei pilastri sui quali costruire risposte efficaci, e su questo percorso si muove l’Ordine dei tecnologi alimentari che vigila sul rispetto di un rigido codice deontologico, e quindi dei principi etici, dei suoi iscritti”.

Secondo Paolo Mascarino, Presidente di Federalimentare: “I tecnologi alimentari svolgono un ruolo poco conosciuto ma fondamentale, e questo convegno ha voluto porre l’attenzione proprio sulla loro importanza all’interno dei processi di produzione degli alimenti. La tecnologia applicata al settore alimentare ha consentito a tutti di poter accedere a cibi sicuri e certificati, ottenuti attraverso processi di trasformazione delle materie prime rispettosi delle loro qualità nutrizionali e organolettiche. Le tecnologie alimentari e la ricerca scientifica stanno favorendo la transizione verso una filiera agroalimentare di alta qualità che soddisfi i nuovi e sempre più articolati bisogni dei consumatori”.

Per Giorgio De Rita, Segretario Generale Censis: “Il dato più interessante che emerge oggi è che cresce la fiducia degli italiani nell’industria alimentare nonostante i tanti momenti di crisi. La fiducia riguarda il progresso e l”avanzamento tecnologico dell’industria che si poggia su due basi: la capacità di seguire i cambiamenti degli stili di consumo e una tecnologia in evoluzione rispetto a una domanda sempre più articolata e sofisticata che richiede attenzione, sicurezza e informazione. Gli italiani ritengono che l’industria alimentare sia fonte del welfare privato, una sorta di ammortizzatore privato. C’è una consapevolezza diffusa di come l’industria alimentare, di fatto, sia una delle principali fonti del benessere individuale. L’industria alimentare deve avere la capacità di stare al passo con queste dinamiche oltre a garantire agli italiani sicurezza, informazione e una varietà di scelta alimentare”.

Marco Dalla Rosa, Dipartimento di Scienze e Tecnologie Alimentari, Università di Bologna ha dichiarato: “Stiamo lavorando in campo accademico perché la sostenibilità diventi sempre più centrale nel settore industriale e agroalimentare. Il lavoro dei tecnologi alimentari è quello di garantire prodotti sempre più sicuri che diano una maggiore componente salutare, un migliore apporto nutrizionale e sostenibile con il fine di raggiungere nuovi mercati e nuovi consumatori. Occorre quindi valorizzare i prodotti dell”industria alimentare che ha l”obiettivo di ridurre gli scarti e le inefficienze della filiera per conferire maggiore credibilità e solidità al settore. Grazie ai prodotti più sicuri e controllati anche la speranza di vita della popolazione si è allungata”.

Secondo Stefano Zardetto, Presidente Ordine Tecnologi Alimentari Veneto e Trentino Alto Adige (OTAV): “Ogni giorno noi tecnologi alimentari dobbiamo garantire un’alimentazione sicura e sostenibile a tutti. Stiamo cambiando le nostre abitudini di vita, stiamo consumando oltre quella che è la capacità generativa del pianeta e questo perché sta aumentando il numero della popolazione. In tal senso, abbiamo necessità di trovare altre fonti ed è fondamentale avere una visione sostenibile del settore. Ci sono ancora molti disequilibri nel mondo e il cammino che abbiamo da fare è lungo. La ricerca e l”innovazione tecnologica sono necessarie per trovare nuove soluzioni per migliorare la sostenibilità, ridurre lo spreco e garantire la sicurezza dei prodotti”.

Per Flavio Pezzoli, Presidente Ordine Agronomi e Forestali della Provincia di Roma (ODAF): “L”agricoltura è per sua origine innovazione e l”agricoltore è per sua natura innovatore. Le nuove tecnologie devono essere in grado di fronteggiare il cambiamento climatico, l”uso consapevole della chimica, il risparmio dell”acqua e l”impoverimento del suolo in sostanza organica. In tal senso, dobbiamo preservare la terra e il suo benessere attraverso l”uso consapevole delle nuove tecnologie che creano un link tra noi professionisti del mondo della produzione e i professionisti della processazione”.

Comunicato Stampa

“C’è grande soddisfazione da parte di Federalimentare per l’impegno garantito dal Governo alle imprese nel corso della Cabina di Regia sull’Internazionalizzazione promossa dal Ministero delle Imprese e del Made in Italy”. Lo ha dichiarato il Presidente di Federalimentare, Paolo Mascarino al termine dell’incontro di oggi.

“Il settore agroalimentare – ha spiegato Mascarino – è stato inserito tra i settori prioritari sui quali investire nell’ambito del sostegno all’export italiano. Ringraziamo quindi i ministri Adolfo Urso e Antonio Tajani per averci trasmesso, ancora una volta, un messaggio di grande impegno e attenzione, riconoscendo il ruolo centrale dell’industria di trasformazione in Italia, certificato da un export che vale il 40% del PIL”.

“Come Federazione – ha proseguito il Presidente – condividiamo le linee guida strategiche e operative riassunte nel documento della Cabina di Regia che ha recepito anche i nostri suggerimenti, e confidiamo che l’Italia potrà sostenere anche in Europa la centralità dell’industria alimentare in tutte le sedi istituzionali. Federalimentare sta collaborando con le istituzioni per rendere sempre più competitive le imprese del settore, così da far arrivare le nostre eccellenze alimentari sui mercati internazionali con i giusti prezzi. Anche grazie al concreto sostegno del Governo – ha concluso Mascarino – l’export dell’industria alimentare continuerà a contribuire all’agenda di sviluppo del nostro Paese”.

Mascarino: “Ruolo tecnologi fondamentale per sicurezza e qualità del cibo”

Federalimentare e il Consiglio dell’Ordine Nazionale dei Tecnologi Alimentari (OTAN) hanno siglato oggi un protocollo d’intesa per l’avvio di un progetto di comunicazione volto a valorizzare il ruolo dei tecnologi alimentari all’interno dell’industria. Oltre alla partecipazione di membri qualificati di OTAN agli eventi organizzati da Federalimentare e alle Fiere nazionali più importanti come Cibus e Tuttofood, l’accordo prevede la diffusione di contenuti che facciano maggiormente comprendere al grande pubblico e agli addetti ai lavori l’importanza dei tecnologi per l’intero sistema agroalimentare.

“I tecnologi svolgono un ruolo poco conosciuto ma assolutamente fondamentale”, spiega il Presidente di Federalimentare, Paolo Mascarino. “Questa scienza – prosegue Mascarino – ha cominciato a svilupparsi all’inizio del XIX secolo, ma è da sempre che l’umanità ha cercato soluzioni per preservare nel tempo la qualità e la sicurezza degli alimenti. Negli ultimi due secoli, poi, la tecnologia alimentare ha fatto passi da gigante e ci consente di usufruire di beni e servizi che ora ci sembrano normali, ma che un tempo erano impensabili, come la refrigerazione, il packaging sterile, il latte in polvere o il caffè decaffeinato, tanto per fare alcuni esempi. Grazie ai processi tecnologici ora abbiamo una durabilità molto maggiore dei prodotti, che è particolarmente rilevante nei momenti di crisi ed è fondamentale per ridurre gli sprechi. Possiamo preparare un pasto completo in tempi molto brevi. La sicurezza dei cibi è aumentata a dismisura grazie alla riduzione di batteri nocivi che si ottiene in fase di produzione. Infine, dalla conclusione della Seconda guerra mondiale l’ottimizzazione dei processi ha sensibilmente abbassato i costi di produzione, conducendo a una significativa riduzione dei prezzi, che ha consentito progressivamente a tutti l’accesso a una dieta completa, varia ed equilibrata”.

“Come Ordine Nazionale dei Tecnologi Alimentari, siamo molto soddisfatti del protocollo d’intesa firmato con Federalimentare.” – afferma Laura Mongiello, Presidente di OTAN – “Riteniamo infatti che l’industria alimentare italiana costituisca l’espressione diretta di quella cultura del cibo che è un modello di riferimento riconosciuto in tutto il mondo. Gran parte di ciò che arriva sulle nostre tavole è il frutto di una ricerca continua che, partendo dalla nostra migliore tradizione alimentare, è riuscita a valorizzarla e attualizzarla, rendendola sempre più rispondente alle mutevoli esigenze della società. Mantenendo saldi i principi della sicurezza, della salute e della soddisfazione del gusto, oggi, grazie all’industria, possiamo acquistare alimenti di elevata qualità, accessibili nel prezzo, facili da conservare, pratici da utilizzare e rispettosi dei criteri che li rendono buoni non soltanto per noi ma anche per l’ambiente. È da sempre motivo di orgoglio per noi Tecnologi Alimentari spendere le nostre competenze al servizio di questo sistema, il cui valore a volte non è pienamente percepito, e pensiamo che l’avviare insieme a Federalimentare un progetto di comunicazione di vasta portata, costituisca un passo importante per promuovere nella società quella conoscenza diffusa che è indispensabile per compiere scelte di consumo e di politica agroalimentare responsabili e consapevoli”.

Comunicato Stampa

“Come Federalimentare non possiamo che essere soddisfatti dell’approvazione dei due ordini del giorno collegati alla Legge di Bilancio presentati dal gruppo di Forza Italia alla Camera, e approvati all’unanimità dalla maggioranza di centrodestra, che impegnano il Governo a rinviare l’entrata in vigore della Sugar e della Plastic Tax”. Lo dichiara in una nota il Presidente di Federalimentare, Paolo Mascarino.

“Aver previsto un rinvio sia sulla tassa sui prodotti in plastica monouso sia sulle bevande analcoliche zuccherate – prosegue – è un indirizzo che va nella direzione da sempre auspicata dall’industria alimentare fortemente preoccupata dal fatto che l’introduzione di nuovi balzelli avrebbe aumentato i prezzi al consumo con la conseguente contrazione delle vendite, andando a colpire un settore primario in ripresa dopo gli anni della pandemia”.

“Le nostre aziende – continua Mascarino – da anni sono impegnate a trovare soluzioni sempre più sostenibili e in linea con i principi nutrizionali richiesti dai consumatori e che fanno parte della nostra storia. Aver posticipato l’introduzione della Sugar e della Plastic Tax ci trova favorevoli e per questo ringraziamo i proponenti. Altresì, come Federazione, auspichiamo che oltre alla sterilizzazione di queste nuove tasse, il Governo possa impegnarsi alla loro definitiva abolizione”, conclude il Presidente di Federalimentare.

Comunicato Stampa

“La scelta adottata dal Consiglio Europeo nella giornata di ieri sul PPWR è sconcertante, grave e certamente molto preoccupante perché ribalta le decisioni prese a maggioranza dal Parlamento UE riproponendo uno schema superato e antiscientifico che apre un pericoloso crinale per l’industria del food italiano che vale 180mld di euro di fatturato e 50 nell’export”. Lo dichiara in una nota il Presidente di Federalimentare, Paolo Mascarino.

“Il documento approvato in Consiglio – aggiunge – ripropone il vecchio schema fatto di divieti e proibizioni verso gli imballaggi monouso per gli alimenti, disconoscendo di fatto una letteratura scientifica trentennale che dimostra come il riuso del packaging alimentare, rispetto al monouso, produca un incremento di emissioni di CO2 superiore andando a peggiorare tutti i parametri ambientali”.

“In più, – prosegue Mascarino- il Consiglio UE ha cancellato l’esenzione dal riuso per quei paesi, Italia in testa, che abbiano almeno l’85% di raccolta, principio invece che il Parlamento europeo aveva sostenuto e che aveva di fatto tutelato l’Italia e i suoi comparti produttivi senza smantellarne il sistema produttivo costruito negli anni”.

“Bisogna constatare – prosegue il Presidente di Federalimentare – che in questa decisione, che comunque nel prossimo Trilogo potrà essere superata, sta prevalendo una impostazione ideologica molto dannosa per le industrie produttive, per l”occupazione, per le filiere ma soprattutto per l’ambiente e per l’economia circolare nella quale l’Italia eccelle”.

“La posizione contraria dell’Italia è assolutamente condivisibile e auspico che le nostre istituzioni rappresentate in Europa dal Ministro Pichetto Fratin, dal Ministro Lollobrigida e dal Ministro Tajani continuino nella battaglia sacrosanta per affermare i principi scientifici della nostra posizione, creando alleanze solide che possano confermare le nostre motivazioni che sono, lo ribadisco, affermate dalla scienza con dati misurabili e incontrovertibili”, conclude Mascarino.

Comunicato Stampa

Il Presidente di Federalimentare, Paolo Mascarino, nel corso dell’Assemblea annuale del Cluster Agrifood Nazionale CL.A.N. è stato eletto per il triennio 2024-2026, alla presidenza dell’associazione multistakeholder che raggruppa imprese, associazioni di categoria, Università, Organismi di ricerca, Enti formazione e Rappresentazione territoriali del settore Agrifood. Dal 2019, il Cluster CL.A.N. ha ricevuto dal MIUR il ruolo di cabina di regia e interlocutore unico nella relazione con le Istituzioni nazionali ed europee in materia di ricerca e innovazione per il settore agroalimentare.

“Desidero esprimere il mio più profondo ringraziamento per la nomina ricevuta. È un grande onore per me presiedere l’Associazione che racchiude al suo interno l’eccellenza della Ricerca agroalimentare del Paese”, ha dichiarato Paolo Mascarino.

“Il CL.A.N, – ha proseguito – sin dai suoi primi passi ha compreso come il modello del sistema alimentare italiano, ispirato ai principi della dieta mediterranea, potesse essere valorizzato attraverso dati, ricerche e attività, in alternativa a tendenze di dubbia valenza scientifica che si stavano affermando all’estero. Questo lavoro ha senz’altro contribuito alla costruzione di politiche nazionali coerenti e unitarie nel campo dei sistemi alimentari, della nutrizione e della sostenibilità, che hanno promosso e tutelato il modello di successo italiano, la trasparenza informativa verso i consumatori, e verso le nostre industrie”.

“Il triennio che ci attende sarà stimolante e impegnativo. Il Cluster dovrà continuare a promuovere utili sinergie nel sistema alimentare italiano e a sostenere la competitività delle nostre imprese attraverso lo stimolo dell’innovazione, la valorizzazione dei risultati della ricerca e una sempre più attenta considerazione delle vocazioni territoriali, sia scientifiche che produttive. Per questo sarà fondamentale un forte lavoro di squadra del Consiglio di Presidenza, del Comitato Tecnico-Scientifico e di tutti gli altri Associati. Infine – ha concluso Mascarino – desidero rivolgere un sentito grazie al
Presidente Mauro Fontana e a tutta la squadra che ha guidato il Cluster dal 2021 vincendo grandi sfide come l’attuazione del Piano di Azione Triennale del MUR, l’elaborazione di diversi Position Paper su temi fortemente strategici per il settore fino all’endorsement dato alle grandi progettualità del PNRR sulla ricerca agroalimentare”.

Il neo Presidente Mascarino, alla guida del Cluster sarà affiancato dal Vice Presidente Esecutivo Daniele Rossi (Confagricoltura) e da altri cinque Consiglieri espressione del mondo produttivo, della ricerca e dei territori regionali: Carlotta Trucillo (Assitol), Emanuele Marconi (CREA), Massimo Iannetta (ENEA), Sofia Miceli (ART – ER), Claudio Filipuzzi (Fondazione Agrifood & Bioeconomy FVG). Il rinnovo della governance ha previsto anche l”elezione del “nuovo” Comitato Tecnico Scientifico che, con i suoi 17 componenti, rappresenta alcune tra le maggiori eccellenze sul fronte della Ricerca e Innovazione a disposizione del Cluster.

Comunicato Stampa

“Con il voto dell’Europarlamento sul Regolamento imballaggi Packaging and Packaging Waste Regulation (PPWR) che esenta al riuso degli imballaggi gli Stati membri che abbiano raggiunto una percentuale di riciclo pari all’85%, passa la linea della ragionevolezza, del buon senso e delle evidenze scientifiche dell’Italia che ha opposto alla visione ideologica emersa in Commissione Ambiente, dati, numeri e analisi a sostegno delle sue tesi scongiurando così al nostro Paese danni incalcolabili che si sarebbero abbattuti sul sistema produttivo”. Lo dichiara in una nota il Presidente di Federalimentare, Paolo Mascarino.

“Aver trovato un punto di caduta equilibrato che non penalizzasse la nostra industria della raccolta in favore del riuso, è certamente una vittoria per l’Italia e per tutto il settore che ha potuto contare su un ottimo lavoro di squadra che ha visto coese istituzioni, imprese, sistema industriale e sociale verso un obiettivo comune. Un ringraziamento – prosegue – va al Governo e ai ministri Adolfo Urso, Francesco Lollobrigida e Antonio Tajani che hanno evitato che il sistema produttivo nazionale fosse pesantemente compromesso sia sul piano occupazionale che economico e che avrebbe annullato un percorso virtuoso di oltre vent’anni, nei quali l’Italia è diventata leader sul tema del riciclo contribuendo alla crescita della filiera agroalimentare che, ricordiamo, vale oltre il 30% del PIL italiano. Con il voto odierno – conclude Mascarino – vince l’ambiente, vince il modello virtuoso del riciclo italiano e vince sicuramente l’Italia”.

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