Prof. LUCA PIRETTA
Gastroenterologo e Nutrizionista
Università Campus Biomedico di Roma
Per terza età si intende il periodo che va dai 65 ai 75 anni, oltre i 75 anni parliamo di quarta età. È importante considerare la situazione degli anziani perché l’Italia è il primo Paese in Europa in quanto a presenze di anziani nella popolazione. Gli anziani obesi tra i 65 e i 74 anni sono il 53 per cento degli uomini e il 39 per cento di donne, mentre dopo i 75 anni la percentuale cala rispettivamente al 43 e 35 per cento. Ma anche mangiar poco in base alla maggiore età è un errore tragico nel quale incappano molti. Infatti, molti anziani vanno a dormire convinti che una tazza di latte e pochi biscotti sia una cena. Purtroppo, per colpa delle difficoltà economiche o della solitudine si osserva anche una elevata incidenza di malnutrizione per difetto, e questa condizione riguarda in particolare i più deboli e indifesi, socialmente e economicamente.
L’alimentazione dell’anziano necessita di attenzioni particolari perché le problematiche sono diverse e maggiori rispetto alla popolazione generale. Ecco perché gli anziani hanno maggiori criticità:
– Sono più frequenti alcune patologie collegate con l’alimentazione: ipertensione arteriosa, diabete, osteoporosi, malassorbimento, insufficienza renale, insufficienza epatica, disturbi della masticazione e della deglutizione, stipsi.
– Hanno una minore percezione dei sapori e quindi tendono a salare e a zuccherare di più gli alimenti con ripercussione sulla salute.
– Hanno un ridotto stimolo della sete e questo li porta ad una disidratazione cronica latente con ripercussioni muscolari, neurologiche e renali.
– Svolgono scarsa o nessuna attività fisica e questo implica differenti fabbisogni, ridotto metabolismo, ripercussioni sulla funzionalità muscolo- scheletrica.
– Assumono spesso molti farmaci (molte volte inutili e somministrati per “inerzia sommatoria” in aggiunta ad altri farmaci già in terapia prescritti da un altro specialista) e questo può alterare l’assunzione corretta di alimenti per interferenza o effetti collaterali (nausea, inappetenza, diarrea).
– Sono spesso depressi e soli. Questo comporta un progressivo disinteresse nell’alimentazione e indirizza il consumo verso un regime monotono e ristretto anche per motivi di praticità e di economia (perché si tratta spesso di persone con scarsi introiti economici) che dà origine ad una condizione di progressiva malnutrizione che a sua volta determina una maggiore predisposizione alle malattie ed infezioni.
– Il deterioramento cerebrale cognitivo e di movimento porta ad un isolamento culturale e sociale con la conseguente difficoltà a percepire la necessità di una alimentazione corretta ed equilibrata, e al riconoscimento di prodotti avariati o scaduti.
Una corretta alimentazione è il primo passo per proteggere l’anziano dalla comparsa o dall’aggravamento di alcune patologie. La malnutrizione sia in eccesso (obesità) che in difetto rappresenta il primo fattore di rischio per le malattie degenerative, infettive e tumorali perché senza i giusti nutrienti i sistemi di difesa del nostro organismo non possono funzionare bene.
Per la prevenzione e la cura di queste e altre patologie gioca dunque un ruolo importantissimo l’alimentazione, partendo da un presupposto semplice e cioè che da bambini si deve mangiare da bambini, da adulti si deve mangiare da adulti e da anziani si deve mangiare da anziani.
Gli anziani rischiano anche di soffrire di una forma di analfabetismo di ritorno, abbandonando gli interessi culturali e purtroppo cosa più grave ancora di diventare poveri (lo sono il 25% degli ultrasessantacinquenni). Tutto questo insieme di fattori fa si che gli anziani trascurino il cibo o mangino cibi sbagliati per la loro età, e che proprio la cattiva alimentazione inneschi una spirale senza ritorno. Capita anche con frequenza che gli anziani facciano uso di cibi senza controllare le scadenze, o che non leggano le etichette contenenti le caratteristiche del cibo e il suo corretto utilizzo. Spesso soli in casa o incapaci a spostarsi si accontentano di mangiare quel che trovano.
Una corretta alimentazione negli anziani deve tenere conto del fabbisogno energetico, dei principi nutritivi, del frazionamento dei pasti e di regole di igiene e comportamento alimentare. Ogni soggetto ha bisogno di una determinata quantità di energia giornaliera che si riduce dopo i 65 anni a causa di un abbassamento del metabolismo basale. I principi nutritivi presenti nei nostri alimenti sono sei, acqua, sali minerali, vitamine, proteine, grassi e carboidrati, e gli anziani non devono rinunciare a nessuno di loro. Invece, gli anziani spesso mangiano male. Troppo o troppo poco. E incorrono nei due rischi opposti come abbiamo visto, l’obesità o la malnutrizione.
Se già normalmente la dieta per un individuo deve essere prescritta da un medico, in quanto atto medico, a maggior ragione nell’anziano diventa fondamentale un’attenta valutazione del soggetto in questione. Quindi, il primo punto fondamentale è valutare il paziente anziano nel suo insieme, prendendo in considerazione non solo le sue patologie e la farmacoterapia in corso, ma anche gli aspetti psicologici, il suo umore, i suoi interessi, la sua attività fisica e i suoi gusti. È importante considerare la presenza del sovrappeso che può a sua volta favorire la comparsa di severe patologie come il diabete, l’ipertensione, l’insufficienza cardiaca, fratture patologiche, difficoltà di movimento. Ma allo stesso tempo, è importante non sottovalutare i suoi fabbisogni nutrizionali. Infine, migliorare l’alimentazione dell’anziano può rappresentare il primo passo per evitare l’uso di alcuni farmaci.
Si possono individuare alcuni errori che gli anziani fanno a tavola:
– monotonia dei piatti con rischio di carenza di alcuni nutrienti
– scarso apporto di acqua
– eccesso di sale e zucchero
– scarso apporto di fibra e proteine
– rischio di assunzione di prodotti di scarsa qualità o scaduti
È bene consigliare all’anziano gli alimenti più adatti alle sue necessità e patologie, tenendo conto non solo della composizione in zuccheri, grassi e proteine, fibre e vitamine ma anche della consistenza e della temperatura. Consistenze errate possono rendere l’alimento non utilizzabile dall’anziano anche quando la sua composizione in nutrienti sia ottimale. A questo proposito va ricordato che gli anziani spesso hanno problemi di deglutizione. La difficoltà più frequente è quella di gestire alimenti con diversa consistenza come, per esempio, i tortellini in brodo che vanno evitati nei soggetti con problemi di deglutizione perché la contemporanea presenza di alimenti liquidi e solidi può mandare in crisi le capacità di discriminare, contenere, e coordinare i vari movimenti molto complessi dell’atto deglutitorio. Quindi, tortellini o brodo sì ma separatamente e non insieme.
VADEMECUM PER L’ALIMENTAZIONE NELLA TERZA ETA’
– Mangiare variato
– Masticare gli alimenti con cura per migliorarne la digestione
– Fare pasti leggeri e frequenti
– Consumare almeno tre pasti nella giornata, e quindi non saltare mai la prima colazione
– Una tazza di latte o una minestrina, come cena, non assicurano un adeguato apporto di energia e nutrienti
– Cucinare in modo semplice senza eccedere con i grassi da condimento e le salse
– Salare le pietanze con moderazione
– Mangiare tutti i giorni cereali (pane, pasta, riso, crackers, polenta, ecc.)
– Contenere la quantità di zucchero da tavola e limitare le bevande zuccherine
– Per evitare la stipsi mangiare tutti i giorni verdure (fresche o surgelate, crude o cotte) ed almeno un frutto di stagione ben maturo
– Bere acqua frequentemente, nel corso della giornata, anche se non si avverte lo stimolo della sete
– Bevande alcoliche? si ma solo sporadicamente, a bassa gradazione (vino o birra), in quantità moderata e possibilmente durante i pasti. Chi non beve alcolici non cominci a farlo ora
– Dolci sì, ma con parsimonia e compatibilmente con le patologie (no per i diabetici per esempio)
– Integrazioni di vitamine e sali minerali se il medico lo giudica necessario e alle dosi consigliate
– Leggere le etichette riportate sulle confezioni degli alimenti: si potrà conoscere il modo di preparare e conservare il cibo acquistato e la relativa scadenza
– Se si hanno disturbi della masticazione controllare i denti e consumare alimenti morbidi, quali purè, minestre, uova, pesci, carni tritate, formaggi freschi, yogurt
– consumare pane tenero, mollica di pane ed in alternativa grissini e fette biscottate
– scegliere frutta ben matura e facile da schiacciare come banane, pesche, pere, fragole oppure preparare frullati con la frutta più dura o spremute con gli agrumi
Le regole di vita:
– È preferibile mangiare in compagnia: organizzarsi con gli amici
– Fare passeggiate all’aria aperta tutti i giorni
– Curare la propria persona
– Coltivare hobby (bocce, gioco delle carte, dama, scacchi, parole crociate)
– Mantenere attiva la sfera sessuale
– Mantenere interesse per gli avvenimenti e seguire i cambiamenti della società.
Pertanto:
– Leggere giornali e libri (anche fumetti)
– Guardare la televisione
– Ascoltare la radio
– Andare al cinema o al teatro
– Partecipare a gruppi e collettività culturali o ricreative
– Figli, nipoti, parenti da frequentare il più possibile perché oltre alla trasmissione della gioia affettiva, rappresentano il contatto con il mondo per interposta persona.