Comunicato di giovedì 5 maggio 2016
 

TTIP: UN TRAGUARDO STRATEGICO MA NEL RISPETTO DI REGOLE CONDIVISE

 

Luigi Scordamaglia: "Abbandonare le derive ideologiche guardando al futuro e scommettere sull’estero"

Roma, 5 maggio 2016 – “Sosteniamo il Governo italiano nell’appoggio al Trattato transatlantico per il commercio e gli investimenti subordinato alla garanzia che l’accordo si concluda nel rispetto di regole e salvaguardie condivise". Queste le parole di Luigi Scordamaglia presidente di Federalimentare che interviene a margine di un contesto di crescente diffidenza da parte delle opinioni pubbliche. “Il TTIP è un traguardo economico strategico ma va gestito con cura perchè deve rispecchiare le necessarie condizioni di reciprocità, trasparenza, sicurezza alimentare e libero accesso al mercato pubblico”.

L’anno scorso – dichiara Scordamaglia – l’export italiano di “food and beverage” ha raggiunto un risultato brillante (+6,7%) grazie anche alla grande performance del mercato statunitense. Gli USA si stanno rivelando sempre più la locomotiva del mercato alimentare mondiale e sono destinati a divenire probabilmente, nel prossimo decennio, il primo sbocco estero in assoluto del nostro settore, superando la Germania, come avviene da tempo nel comparto enologico”.

“Il valore del negoziato TTIP (“Transatlantic Trade and Investment Partnership”) - prosegue il Presidente di Federalimentare - è tanto più importante anche alla luce della firma del TPP (Trans-Pacific Partnership), avvenuta nell’ottobre 2015. Il TPP ha coinvolto dodici paesi nel più grande trattato commerciale internazionale dell’ultimo quarto di secolo, e non ha solo una grande importanza sul piano commerciale, ma anche geopolitica perché avvicina due delle principali potenze economiche mondiali, Giappone e Stati Uniti, prefigurando una graduale eliminazione delle barriere commerciali, E’ chiaro a questo punto che, se gli accordi sul TTIP tardassero ancora addirittura fallissero, il ruolo di driver delle regole commerciali internazionali si sposterebbe sull’asse del Pacifico, con grave danno per la UE e per le prospettive degli scambi atlantici”.

“In questo contesto – incalza Scordamaglia - la massima attenzione deve essere conferita al mantenimento dei nostri standard qualitativi, alla tutela della proprietà intellettuale e dei marchi e alla protezione delle Indicazioni Geografiche. Per un paese come il nostro, che importa commodities e le trasforma in prodotti ad alto valore aggiunto, mai come oggi richiesti dal mercato USA, le opportunità dovrebbero prevalere nettamente sui nodi e le perplessità. Occorre abbandonare le solite derive ideologiche che non portano progresso e affrontare i problemi con pragmatismo, discutere sui numeri e non sui timori e scommettere sull’estero attraverso la cooperazione, scrivendo insieme le regole future”.