Comunicato di mercoledì 10 giugno 2015
 

RUSSIA, FEDERALIMENTARE: MERCATO RUSSO INSOSTITUIBILE L’AGROALIMENTARE SIA GRAZIE ALL’ITALIA PONTE DI RILANCIO DEL DIALOGO CON L’UE

 

Assemblea Pubblica Federalimentare - 10 giugno 2015

Scordamaglia: “La visita del Presidente Putin in EXPO sia l’occasione per aprire una nuova fase di dialogo. L’embargo è un grave danno per gli operatori italiani ma anche per le aziende ed i consumatori russi.”

Milano, 10 giugno 2015 – “Lo diciamo una volta per tutte, il mercato Russo è strategico e insostituibile. E va recuperato a qualsiasi costo. Grazie all’Italia, l’agroalimentare può essere un ponte di rilancio. L’auspicio è che l''incontro di oggi tra il Presidente Putin ed il Presidente del Consiglio Renzi, in un contesto così universale come EXPO, possa riavviare il dialogo favorendo il ritorno delle eccellenze del food and beverage italiano sul mercato russo”. È quanto ha dichiarato il presidente di Federalimentare Luigi Scordamaglia nell’Assemblea Pubblica della Federazione dell’Industria Alimentare Italiana, di scena a EXPO.

Secondo Federalimentare, il protrarsi dell’embargo penalizza l’industria alimentare italiana in uno dei suoi sbocchi più strategici. I numeri mostrano un trend inequivocabile: nel 2013 (ultimo anno pre-embargo), con una quota export di 562,4 milioni di euro, la Russia aveva consolidato l’11° posto tra gli sbocchi del “food & beverage” nazionale, coprendo il 2,2% dell’intero export alimentare nazionale e una variazione del +24,4% sul 2012, contro il +5,8% segnato in parallelo dall’export globale di settore. Nel 2014 l’export dell’industria alimentare in Russia ha accusato un calo del -6,0% e nel primo bimestre del 2015 le esportazioni alimentari italiane si sono dimezzate (-46,3%). Colpiti soprattutto il comparto delle carni preparate (-83%) e il lattiero-caseario, che si è praticamente azzerato (-97%).

Secondo Scordamaglia, “In meno di un anno, i limiti imposti a questo mercato sono costati alle nostre aziende alimentari circa 165 milioni di euro. Ma la perdita in valore assoluto di mancata esportazione è un dato trascurabile rispetto all’interruzione di un processo di scoperta e fidelizzazione che sta avvantaggiando la concorrenza e la contraffazione. In altre parole, non potendo accedere direttamente ai nostri prodotti, i russi stanno acquistando delle imitazioni. Per la prima volta, in Russia si sta affermando l’italian sounding. Se non si interviene al più presto, sarà difficile recuperare”.

Ma la Russia non è solo uno sbocco strategico per i nostri prodotti alimentari: "Esiste una naturale sinergia tra il sistema agroalimentare russo e quello italiano – spiega Scordamaglia. Da un lato la tecnologia e il know how della filiera industriale italiana integrata che, dalle macchine agricole ai fertilizzanti, dalla trasformazione agli imballaggi, non solo è dotata di alta efficienza e produttività, ma è anche altamente sostenibile. Dall’altro, le enormi capacità produttive russe di commodities agricole, che porteranno questo Paese ad assumere un ruolo da protagonista a livello mondiale nell’importante sfida per la food security, sfida che l’industria italiana potrà valorizzare al meglio.”