Comunicato di martedì 29 ottobre 2013
 

Federalimentare chiede a Parlamento e Governo che si inverta rotta, adottando una volta per tutte provvedimenti che incentivino la ripresa dei consumi anziché ostacolarla

 

Comunicato Stampa - Roma, 29 Ottobre 2013

Alla luce degli ultimi sviluppi dei lavori parlamentari e di Governo, Federalimentare stigmatizza fortemente tutti gli interventi impositivi che, come delle mannaie, si stanno abbattendo sulle aziende alimentari, negando ogni flebile speranza di ripresa dei consumi e, quindi, di fuoriuscita dalla crisi.
Nonostante da più parti si rilevi e si riconosca l’inefficacia e l’iniquità delle tassazioni sul settore alimentare, Federalimentare si rivolge al Parlamento ed al Governo per scongiurare che in sede di conversione del DL Scuola si approvino ulteriori contribuzioni inique, esasperando le già vessatorie imposizioni vigenti (accise) e dimostrando ancora una volta una completa indifferenza ai problemi che colpiscono il comparto - il cui quadro congiunturale peggiora vistosamente, con un calo del fatturato a valori costanti delle vendite alimentari pari al –4,5% rispetto al 2012.
“Con delle dinamiche che non hanno precedenti, cresce in maniera preoccupante il ricorso alla CIG anche nel nostro settore alimentare, storicamente virtuoso e poco incline a far uso di ammortizzatori sociali – ha commentato il Presidente di Federalimentare Filippo Ferrua – se si pensa che dal 2005 al 2012 le ore autorizzate dall’Inps sono passate da 2.850.000 a 13.610.000 ore nel 2012”.
Continua Ferrua “Sono molto preoccupato per le conseguenze che ne potrebbero derivare anche sui lavoratori e non mi stanco di chiedere con forza provvedimenti che vadano realmente nella direzione di una ripresa dei consumi”.