Comunicato di lunedì 16 luglio 2012
 

CLUSTER AGRIFOOD: INDUSTRIA, REGIONI, ENTI DI RICERCA E UNIVERSITA’ INSIEME PER IL FUTURO ALIMENTARE

 

Roma, 16 luglio 2012 COMUNICATO STAMPA

Federalimentare – la Federazione dell’industria alimentare di Confindustria - e Aster - Consorzio tra la Regione Emilia-Romagna, le Università, gli Enti di ricerca nazionali operanti sul territorio l''Unione regionale delle Camere di Commercio e le Associazioni imprenditoriali regionali – condivideranno il coordinamento del cluster Agrifood del Ministero dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca. Imprese, associazioni di categoria, università, enti nazionali di ricerca, Regioni, distretti e parchi tecnologici, incontratisi oggi nella sede di Confindustria per una affollata e partecipata riunione assembleare, sono così chiamati a presentare entro il 28 settembre i propri progetti in quattro aree di intervento, individuate sulla base dell’agenda strategica per la ricerca e l’innovazione della piattaforma Italian food for life: nutrizione e salute, sicurezza alimentare, nuovi processi e sostenibilità ambientale.

Sulla prima area si lavorerà a un progetto di ricerca sui benefici alimentari per la salute, con una focalizzazione sui fattori immunitari e i processi anti-infiammatori.

Nella sicurezza alimentare si focalizzerà l’attenzione sugli antimicrobici naturali, l’abbattimento dei contaminanti e la diagnostica.

I progetti sulla produzione verranno incentrati sui processi innovativi e la qualità degli alimenti, in particolare sull’applicazione delle nanotecnologie all’evoluzione dei sistemi di confezionamento per il mantenimento delle caratteristiche dei prodotti alimentari.

Per quanto riguarda la sostenibilità, infine, ci si dedicherà alla riduzione degli sprechi alimentari lungo tutta la filiera, dalla produzione agricola e industriale fino al consumo finale ed alla manipolazione e conservazione in casa.

Ogni progetto di ricerca dovrà avere una dimensione economica compresa tra i 10 e i 12 milioni di euro, dovrà essere attuato da un partenariato costituito da non più di 8 soggetti e almeno il 50% del budget dovrà essere a carico dei soggetti industriali, con attenzione alle piccole e medie imprese ed ai tanti territori produttivi.