Comunicato di mercoledì 10 giugno 2009
 

Rinnovo ccnl industria alimentare - II^ sessione di trattative

 

Il giorno 9 giugno 2009, presso la sede di Confindustria, si è tenuta la II^ sessione plenaria di trattativa per il rinnovo del Ccnl per l’industria alimentare.

In apertura il Presidente di Federalimentare, Dott. Gian Domenico Auricchio – nel riprendere quanto già affermato in occasione dell’apertura del negoziato, circa la necessità per il settore di salvaguardare ed incrementare la competitività, redditività e produttività delle imprese, in un momento congiunturale tra i più difficili – ha tenuto a ribadire come la piattaforma sindacale desta forti preoccupazioni per la numerosità ed onerosità delle richieste, economiche e normative.
Il Dott. Gabriele Cardia, responsabile della struttura sindacale di coordinamento della Federazione, ha quindi fornito una dettagliata replica alle principali richieste in piattaforma.
A tale riguardo, l’attenzione è stata posta sulla richiesta di aumento salariale (173 euro), non coerente con il recente Accordo interconfederale del 15 aprile 2009, sulla richiesta di introduzione della contrattazione di secondo livello territoriale e/o di settore, sulla quale è stata confermata la contrarietà del sistema.
Con riferimento agli oneri economici, il rappresentante imprenditoriale ha espresso criticità - oltre che sull’incremento salariale (la richiesta di 173 € è ben più elevata di quanto spetterebbe secondo i calcoli del suddetto Accordo interconfederale) - sulle richieste concernenti: il riposo per i pasti, il trattamento integrativo di malattia per i contratti a tempo determinato, l’assistenza sanitaria integrativa.
In relazione agli aspetti di carattere normativo, in particolare sono state manifestate riserve (poiché in controtendenza rispetto all’esigenza di contenimento dei costi e di flessibilità dell’organizzazione del lavoro) sulle richieste afferenti: la disciplina del rapporto a tempo determinato e del part-time; l’orario di lavoro/lavoro notturno; gli appalti.
Anche sul cd. “capitolo sociale” della piattaforma (ad es. pari opportunità e congedi parentali, malattia), è stata richiamata l’attenzione sulla eccessiva onerosità di talune rivendicazioni, che, traducendosi in costi diretti per le imprese, andranno ricondotte e “soppesate” in una logica di bilanciamento e compensazione complessiva.
E’ stato quindi richiamato il Sindacato ad un comune sforzo non solo per l’auspicabile contenimento dei costi, ma anche per soddisfare l’esigenza sempre più avvertita dal sistema di salvaguardare ed incrementare la produttività attraverso la flessibilità delle strutture organizzative e dei processi, nella convinzione che un sistema di relazioni industriali condiviso ed efficace costituisce uno strumento fondamentale per affrontare le sfide globali che attendono il nostro Paese, e che il mantenimento di buoni rapporti sindacali e dell’unitarietà del tavolo di trattativa rappresenta un valore da non disperdere.
Dopo la replica delle tre Organizzazioni Sindacali, le Parti si sono aggiornate, in sede plenaria, al 30 giugno, avviando nel frattempo una fase di incontri tecnici di approfondimento delle tematiche oggetto del negoziato.