Comunicato di giovedì 9 aprile 2020
 

Vacondio, Federalimentare: il blocco del canale Horeca penalizzerà i consuntivi dell’industria alimentare a fine anno.

 

Le attività dei consumi alimentari “fuori casa” rappresentano un terzo del giro di affari nazionale.

Il Presidente di Federalimentare Ivano Vacondio manifesta forte preoccupazione per il blocco totale del canale Horeca, ovvero dei consumi alimentari “fuori casa”, in atto nel Paese. Vacondio ricorda che “il canale Horeca ha compensato la flessione costante dei consumi domestici, e ha fortemente sostenuto, in Italia e all’estero, i prodotti alimentari di posizionamento medio-alto, che sono la vera specialità del food and beverage nazionale”.

“Sui 250 miliardi di consumi alimentari 2019 - precisa Vacondio - un terzo, pari a circa 83 miliardi, sono dovuti al “fuori casa. “In particolare, sono oltre 18 miliardi - ricorda Vacondio - le spese in ristorazione, bar e caffè legate specificamente al turismo nazionale ed estero. Sono consumi attualmente fermi che non sono recuperabili attraverso la crescita delle consegne alimentari a domicilio e nemmeno dal boom degli acquisti legato all’effetto scorte avviato dai consumatori”. “In gran parte – prosegue Vacondio - questo fenomeno non rappresenta un reale aumento dei consumi, ma un trasferimento dagli scaffali alle dispense, che sarà ridimensionato appena superata l’emergenza, innescando una nuova discesa dei consumi domestici”.

“L’industria alimentare – conclude Vacondio – sta facendo fronte, in una fase molto difficile, alle esigenze del mercato. Ma andrà incontro a un calo dei livelli di produzione e di export a fine anno. Con la prudenza dovuta, occorre perciò riavviare e sostenere il mercato, in tutte le sue componenti”.

Proposte di Federalimentare per l’immediato:

- Apertura dei Cash & Carry a tutti i consumatori anche senza partita iva: questo permetterebbe di ridurre le file nei supermercati, evitare gli out of stock ed offrire ai consumatori merce più conveniente e “da stock” calmierando le richieste.

- Semplificazioni amministrative (in termini ad esempio di autorizzazioni) per permettere a tutti i ristoranti di rimanere aperti solo per l’asporto e il delivery, garantendo ovviamente tutte le necessarie misure di sicurezza; nel lungo periodo si potrebbe immaginare un supporto ai ristoranti che decidono di servirsi del delivery tramite sospensione temporanea dell’iva sulla ristorazione o studiare altre forme d’incentivazioni;

- specifici bandi di gara a valere sul Fondo Assistenza Alimentare agli indigenti per approvvigionamento di derrate da destinare alle mense per i poveri. Questo consentirebbe di “alleggerire” gli stock di quei formati specifici per il canale Ho.re.ca.