Comunicato di lunedì 24 febbraio 2020
 

Coronavirus, Federalimentare: A rischio il settore manifatturiero italiano

 

Comunicato Stampa

"Il rischio di un blocco produttivo delle regioni del nord dopo l''allarme Coronavirus potrebbe imporre una frenata al settore manifatturiero italiano, compreso quello alimentare" così Ivano Vacondio, presidente di Federalimentare, commenta le ultime notizie relative alla "chiusura" delle regioni settentrionali del Paese.

"È ancora presto per capire l''entità del problema, ma è chiaro che seguiamo la questione con grande apprensione: quanto sta accadendo a causa dell''allarme sul Coronavirus potrebbe essere una scure capace di frenare il volano economico della parte più produttiva del Paese e il faticosissimo percorso di ripresa di cui ha bisogno tutto il sistema" continua Vacondio, commentando i dati. Il Pil della Lombardia e del Veneto insieme pesano sul Pil nazionale per il 32%. Se si aggiunge quello dell''Emilia Romagna, si arriva a una incidenza delle tre regioni pari al 41%. Una flessione anche solo del -1,0% di Pil del 41% del Pil nazionale - ammesso e non concesso che il resto del Paese dovesse confermare le previsioni ufficiali Ocse del Pil 2020 al +0,3% - basterebbe a portare in rosso il Pil nazionale 2020 di circa il -0,2% o -0,3%. È dal 2013 che il Pil, pur crescendo in modo del tutto insufficiente, non segna arretramenti in valuta costante. "Questo è il rischio macroeconomico incombente dell''anno in corso, tanto più considerando la pesante eredità della produzione industriale 2019 (-4,3% a dicembre e -1,4% sui 12 mesi).

A cadere nell''occhio del ciclone potrebbero essere anche le eccellenze alimentari e dunque tutto un settore che finora si è dimostrato in controtendenza al resto dell''industria. Sul fronte dell’export 2018 dell’industria alimentare, la Lombardia e il Veneto portano la somma a una incidenza sull’export complessivo di settore pari al 36%. Se si aggiunge l’export del Veneto, la somma delle tre regioni raggiunge un''incidenza pari a oltre il 52% dell’export totale di settore. L’impatto a livello export di queste tre regioni potrebbe portare a una perdita di velocità complessiva ancora superiore a quella del Pil.