Comunicato di lunedì 12 marzo 2018
 

FEDERALIMENTARE su aumenti IVA

 

Scordamaglia: “Fondamentale sin dal prossimo Documento di Economia e Finanza inserire la sterilizzazione delle clausole di salvaguardia dell’Iva”

“Grave e irresponsabile la proposta di chi comincia a ventilare la possibilità che forse l’Italia potrebbe fare un sacrificio e accettare l’aumento delle aliquote Iva liberando così risorse per altri interventi”. Questo il giudizio di Luigi Scordamaglia, presidente di Federalimentare, sulla possibilità di tornare sugli aumenti dell’IVA. “Considerando che un tale aumento provocherebbe un nuovo crollo del mercato interno e un aumento dei prezzi di beni di prima necessità - dice il presidente - questo provvedimento riscuoterebbe un doppio effetto negativo”. Da un lato, infatti, Scordamaglia sottolinea come si assisterebbe a un’ulteriore depressione dei consumi alimentari - che dopo anni di crisi hanno appena ricominciato a crescere - sul mercato nazionale da cui dipendono molte PMI italiane non in grado per dimensione di agganciare il traino dell’export, con conseguente rallentamento del Pil. Dall’altro, si assisterebbe all’aumento ulteriore del gap tra le famiglie (sempre meno) che non hanno problemi di potere di acquisto e possono indirizzarsi verso prodotti premium e quelle (sempre più numerose) che non riuscirebbero a far fronte ai significativi aumenti su beni alimentari di prima necessità e dovrebbero quindi ulteriormente ridurre anche qualitativamente la propria alimentazione. “Chi è stato premiato dai risultati elettorali - chiosa Scordamaglia - certamente non potrà condividere questa scelta che non farebbe altro che aggravare la disuguaglianza sociale del Paese. Ecco perché sarebbe necessario insistere perché vengano inserite fin dal prossimo DEF norme di sterilizzazione delle clausole di salvaguardia dell’IVA”.