Federalimentare su dazi USA - Scordamaglia: “No a protezionismi ma basta con una globalizzazione basata sul dumping”
Esprime preoccupazione Luigi Scordamaglia, presidente di Federalimentare, in merito alla firma dei dazi da parte del presidente USA, Donald Trump.
“Non è mai un fatto positivo quando la crescita del commercio mondiale viene ostacolata da dazi e neoprotezionismi” dice Scordamaglia ricordando che gli Stati Uniti sono il primo mercato del food italiano fuori dalla Comunità europea e sono valsi nel 2016 per il nostro export alimentare 3miliardi756milioni di euro con un tasso di crescita evidenziato negli undici mesi 2017 di +6,2%. E aggiunge “Bisogna tuttavia riconoscere che Trump ha ragione quando afferma la necessità di difendersi da quei Paesi che aumentano le proprie quote di mercato facendo dumping ambientale o sociale”.
“Troppo facile essere competitivi sfruttando manodopera minorile, non assicurando i livelli minimi di sicurezza sul lavoro, impiegando ingenti risorse in aiuti di stato alle imprese o in sostegno all’esportazione - afferma Scordamaglia - cosa ancora più grave quando si parla di agroalimentare e si mette così a rischio la salute del consumatore e la competitività delle nostre aziende che operano secondo i più rigidi standard”.
Prosegue il presidente “L’Unione europea valuti bene questi aspetti prima di procedere con accordi bilaterali e garantisca un livello di reciprocità in questi accordi che vada oltre generiche formule prive di valore in fase di implementazione”. E conclude: “In caso poi di eventuali dazi Usa verso la Ue, non certo accusabile di dumping, l’Unione europea reagisca rivedendo le proprie sanzioni verso la Russia e rilanciando un progetto di maggiore integrazione dei mercati tra Ue e la Federazione Russa”.
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