Comunicato di mercoledì 5 luglio 2017
 

Scordamaglia: 'E’ il miglior accordo possibile in questo momento storico e per quell'area del mondo'

 

Comunicato Stampa

“In un contesto globale condizionato da crescenti protezionismo e da una situazione di completa deregulation oggi esistente in Canada (e in Usa) sull''Italian sounding, l''accordo CETA rappresenta un ottimo compromesso ed un prezioso precedente pur non recependo il 100% dei desiderata italiani” ha detto Luigi Scordamaglia, presidente di Federalimentare.

Qui di seguito i fatti concreti e indiscutibili che secondo Federalimebtare meritano di essere conosciuti e discussi, al di là di ideologie pro o contro globalizzazione

1 Il Parmigiano reggiano, il Grana Padano ed importanti altri DOP ed igp non sono oggi in nessun modo tutelati in Canada dove la vendita di "Parmesan" è perfettamente legittima. Con il nuovo accordo diventa del tutto vietato l''utilizzo di tali denominazioni.

2 Il prosciutto di Parma non può essere venduto in Canada con la sua denominazione in quanto esiste un prodotto commerciale locale che viene tutelato. Con l''accordo Ceta potremo legittimamente vendere su quel mercato questa importantissima eccellenza italiana con la sua legittima denominazione.

3 Prodotti come Asiago, Fontina e Gorgonzola non solo oggi vengono prodotti con queste denominazioni in Canada, ma richiamano in etichetta l''origine italiana. Con il CETA si potranno continuare ad utilizzare tali denominazioni su prodotti canadesi registrati in precedenza, ma solo eliminando ogni riferimento all''origine italiana o a qualsiasi evocazione di italianità (bandiere richiami geografici etc)

4 Non ci sarà nessun abbattimento sui dazi del grano duro importati in Italia dal Canada per il semplice fatto che da anni tali dazi sono pari a zero in quanto il meccanismo prevede che i dazi si applicano solo a grani con prezzi inferiori a quelli italiano che facciano quindi a questo concorrenza. Al contrario il grano canadese costa molto di più di quello italiano e quindi non ci sarà nessuna ulteriore apertura con il CETA

5. Non ci sarà nessuna invasione di carni con ormoni dal Canada in quanto le carni importate dovranno avere lo stesso livello zero di ormoni previsto per le carni europee. Inoltre i quantitativi previsti per bovino e suino rappresentano rispettivamente lo 0,6 e lo 0,4 dei consumi di carne delle rispettive specie in Europa.

6. Si apriranno nuove opportunità in export con l''apertura di un contingente di oltre 17.000 t di formaggi in più da esportare in Canada. In sintesi strumento oggi fondamentale per tutelare e rafforzare nostre esportazioni in Canada oggi pari a circa 770 milioni contro gli appena 29 importati dal Canada e soprattutto buon precedente per ottenere stessi risultati sull''ancora più importante mercato USA.