Comunicato di mercoledì 17 maggio 2017
 

Federalimentare su dati Istat. SCORDAMAGLIA: Export a 7,7 miliardi di euro, record per l’industria alimentare italiana traino di tutto il Paese

 

Comunicato Stampa - 17 maggio 2017

“Oltre qualsiasi previsione” Questo il giudizio di Luigi Scordamaglia, presidente di Federalimentare, sull’anticipazione dei dati Istat che rivelano un +8% rispetto al 2016 sul nostro export alimentare che arriva così a quota 7,7 miliardi di euro. “ Nuovo record per il settore che rappresentiamo e che si conferma trainante per tutto l’export italiano”. E continua il presidente “Un risultato eccezionale che è frutto di un sistema Paese che finalmente funziona in maniera efficiente e coordinata, e questo accade anche grazie alle risorse messe in campo con il piano Made in Italy, alle azioni dell’ICE condotte in stretto coordinamento con Federalimentare e non ultima alla priorità data dal Governo al settore agroalimentare che finalmente smette di essere nell''immaginario collettivo la cenerentola dell''economia acquisendo a tutti gli effetti un ruolo di leadership nel rilancio del Paese”

“Abbiamo sempre detto che internazionalizzazione ed innovazione rappresentano l’arma vincente - ricorda Scordamaglia - per consolidare il primato mondiale del food and beverage italiano e i risultati dell’esportazione e del rilancio degli investimenti con le misure di industria 4.0 nel settore alimentare lo confermano oltre qualsiasi previsione. Adesso bisogna insistere in questo senso anche prorogando le misure di industria 4.0 per le quali le risorse vanno individuate ad ogni costo tagliando la spesa improduttiva”.

Particolarmente rilevante è poi in quest’ambito il dato relativo agli scambi con la Russia che segnano per il settore alimentare un più che incoraggiante +45% nonostante le sanzioni. E proprio oggi che il nostro Presidente del Consiglio incontra il Presidente Putin, Scordamaglia auspica una svolta sulle sanzioni. “Basta far pagare al settore alimentare italiano il prezzo di un sistema sanzionatorio inutile e controproducente che appare ancora più inaccettabile se si considera che durante il periodo delle sanzioni gli USA hanno significativamente aumentato il loro business con la federazione russa”.