Comunicato di giovedì 20 aprile 2017
 

Federalimentare su scambio Iva-Cuneo Fiscale - Scordamaglia: 'Irresponsabile l'aumento dell''Iva e chiunque lo sostenga'

 

Comunicato Stampa 19 aprile 2017

In merito al ventilato aumento delle aliquote Iva, Luigi Scordamaglia presidente di Federalimentare, Federazione dell''Industria alimentare italiana, bolla come irresponsabile chiunque le proponga ed ancora di più chi le sostiene in uno scellerato scambio aumento aliquote/riduzione cuneo. “I consumatori italiani hanno affrontato negli ultimi anni una delle più gravi crisi di consumo con l''acquisto di beni alimentari di prima necessità crollati del 14% dal 2008” dice il presidente e aggiunge: “Assistiamo per la prima volta dal dopoguerra ad un aggravarsi del food social gap quel fenomeno per cui si allarga la distanza tra le famiglie con adeguata capacità di spesa, che possono continuare a permettersi una dieta equilibrata e sana, e quelle meno abbienti che devono rinunciare a comprare alimenti di fondamentale valore nutrizionale per ridotta capacità di spesa”.

“In un momento in cui finalmente la caduta di consumi sembra arrestarsi (sempre con pochi decimali sopra lo zero) il ministro che decidesse di riaggravare il fenomeno aumentando le aliquote Iva e così facendo impoverire ulteriormente le famiglie italiane sull''acquisto di beni di prima necessità, se ne dovrebbe assumere tutta la responsabilità anche politica” dice Scordamaglia che non nasconde sorpresa per un’iniziativa che appare incomprensibile rispetto al rilevante sostegno dato al settore dagli ultimi Governi.

In merito poi ad un eventuale ricatto o patto scellerato che vede una riduzione del cuneo sui salari solo se subordinata all''aumento delle aliquote iva, il presidente di Federalimentare valuta gravissima la responsabilità di chi lo avallasse. Al riguardo precisa Scordamaglia, con riferimento alla valutazione favorevole a tale scambio espressa dall''Ufficio Studi di Confindustria in un''audizione nella giornata di ieri al Senato,che “ il compito dell''Ufficio Studi della nostra Federazione è quello di fornire numeri e previsioni, non quello farsi portavoce di teorie che all''interno di Confindustria non sono mai state condivise né potranno mai esserle".

“Il Cuneo si riduce riducendo le spese dello Stato improduttive e nessuno e, soprattutto chi rappresenta gli imprenditori italiani, deve dare al decisore politico alibi diversi” afferma il presidente e continua “Con l''aumento dell''IVA si sceglierebbe tra l''altro di fare un favore ai disonesti che evadono l''IVA aggravando il gap competitivo con chi le tasse le paga sempre e comunque”. "L''industria alimentare italiana fatta da oltre 54000 aziende fortemente radicate sul territorio - conclude Scordamaglia - contrasterà chiunque si presti a questo gioco”.