Comunicato di mercoledì 15 febbraio 2017
 

Ceta - Scordamaglia, Federalimentare: “Grande opportunità per eccellenze alimentari italiane”

 

Roma, 15 febbraio.

“Finalmente un accordo che porterà grandi vantaggi al settore agroalimentare italiano, e non solo”. Il presidente di Federalimentare, Luigi Scordamaglia, plaude all’approvazione definitiva da parte del Parlamento Europeo, riunito stamane in sessione plenaria a Strasburgo, del CETA. “Con questo accordo l''Europa torna finalmente protagonista in un contesto mondiale in cui la proliferazione di neoprotezionismi rischia di rallentare il commercio mondiale”.

L’accordo commerciale tra Canada e Unione Europea era stato bloccato a ottobre 2016 dal parlamento della Vallonia, una regione belga.

Il CETA dovrà ora essere ratificato dal parlamento di ciascuno stato membro, ma nelle sue parti fondamentali entrerà in vigore già da aprile.

“L''approvazione del Ceta - ha commentato Scordamaglia - è una grande opportunità per le eccellenze alimentari italiane”. “Basti pensare solo ad alcuni dei benefici che porterà il trattato: dal superamento di una serie di barriere non tariffarie alla cancellazione della stragrande maggioranza dei dazi doganali, all''abbattimento della maggior parte delle barriere fitosanitarie”. II solo abbattimento dei costi per le certificazioni può generare 2,9 miliardi all’anno di crescita, mentre la caduta delle tariffe doganali regalerebbe 460 milioni al manifatturiero e 24 milioni all’agroalimentare. Fondamentale inoltre l''introduzione del "principio di non evocazione", fatto unico in un negoziato, con cui si sancisce il divieto di introdurre richiami grafici e testuali ad un Paese diverso da quello di origine del prodotto, “un traguardo nella lotta all''Italian sounding (evocazione di italianità per prodotti che italiani non sono) all''estero - ha continuato il presidente di Federalimentare - che costituirà un precedente molto importante a livello internazionale per altri accordi come il Ttip”.

“Il contenuto di questo accordo - ha aggiunto Scordamaglia - smentisce chi si oppone alla conclusione di trattati internazionali affermando che questi sono controproducenti per la filiera alimentare Italiana e portano ad un abbassamento degli standard igienici sanitari e lavorativi dell''Europa. L''accordo infatti mantiene gli elevati standard europei sulle merci importate, introduce importanti forme di tutela sia legale che di etichettatura per oltre 145 indicazioni geografiche europee di cui 41 DOP e IGP italiane.

Scordamaglia ha anche ricordato che il “valore simbolico” del mercato canadese per l’industria agroalimentare italiana: “Il Canada rappresenta l’11° sbocco per il nostro food and beverage e lo scorso anno ha rappresentato un export di 692 milioni di euro per la nostra industria alimentare, con un incremento del +8,2% sull’anno precedente”.