Comunicato di giovedì 23 ottobre 2014
 

LA LEGGE DI STABILITA’ TAGLIA I FONDI PER LA PROMOZIONE ALL’EXPORT DEL PIANO CALENDA – UN MODO ESEMPLARE PER PENALIZZARE IL PAESE

 

Comunicato Stampa - 23 Ottobre 2014

Il Presidente Federalimentare Filippo Ferrua Magliani, incredulo, stigmatizza l’assenza del tutto inattesa, nella Legge di Stabilità, dei fondi previsti dal Piano Calenda per la promozione all’export. ”E’ un modo esemplare da parte del Governo – afferma – di penalizzare il paese nel momento più critico, in cui esso ha più fame di export”
Il Presidente di Federalimentare Filippo Ferrua prende spunto allibito dal taglio dei 130 milioni del Piano, portato avanti dal Vice Ministro Calenda fino a pochi giorni fa, operato in modo repentino e inopinato dalla Legge di Stabilità. “Il Piano – ricorda Ferrua – prevedeva un finanziamento di 130 milioni, diviso tra iniziative nazionali e internazionali. Era previsto il potenziamento di 15 grandi fiere nazionali settoriali, al fine di rafforzare le manifestazioni di maggiore attrazione, soprattutto attraverso azioni di incoming degli operatori.”
“Era previsto altresì - prosegue Ferrua - l’avvio di un Roadshow per l’Internazionalizzazione, al fine di “stanare” le 70.000 imprese italiane che, pur avendone le potenzialità, non sono ancora esportatrici abituali. Fra le altre cose, era previsto il potenziamento delle collaborazioni con la GDO straniera, al fine di aumentare le nuove referenze italiane sugli scaffali e sostenere quelle già esistenti. Molto importante era, infine, il promesso piano di comunicazione contro l’Italian Sounding - fenomeno gravissimo, che frena enormemente le esportazioni nazionali - che sarebbe stato realizzato in collaborazione con il MIPAAF e dedicato specificamente all’alimentare, inteso anche come elemento di traino per gli altri settori”.
“Il piano era stato annunciato di recente dallo stesso Presidente del Consiglio, al rientro dalla sua missione in Africa. Invece - incalza Ferrua - proprio nell’anno in cui l’export alimentare segna crescite esigue attorno al 2-3%, nettamente inferiori agli anni precedenti, e l’export complessivo del Paese è del tutto stagnante, il Governo taglia il sostegno all’unico spazio espansivo riservato all’industria: quello estero”.
“Cos’è questa – conclude Ferrua – lotta agli sprechi? O non è piuttosto un modo miope di frenare lo sviluppo e far male al Paese? Che coerenza c’è tra questo taglio e le apprezzate misure di alleggerimento fiscale delle imprese previste nella Legge di Stabilità? Dando con una mano e togliendo con l’altra non si va da nessuna parte. Vogliamo credere che si tratti di una svista dovuta alla fretta e che essa verrà corretta nella conversione in legge del provvedimento in Parlamento”