II Giornata Nazionale Anticontraffazione - FEDERALIMENTARE, 6 proposte per difendere il made in Italy
Annibale Pancrazio, Vice Presidente di Federalimentare: “La qualità dei prodotti alimentari Made in Italy non dipende dall’origine delle materie prime ma dai processi di trasformazione e dal sapersi innovare restando fedeli alla tradizione”
Roma, 5 dicembre 2011 - Il Vice Presidente di Federalimentare, Annibale Pancrazio, parteciperà domani, 6 dicembre, alla 2a Giornata Nazionale Anticontraffazione, indetta dal Ministero dello Sviluppo Economico e Confindustria. Federalimentare stima che l’attività di contraffazione dei prodotti alimentari italiani, unitamente al fenomeno dell’imitazione denominato “Italian Sounding” abbiano un enorme giro d’affari mondiale, valutato intorno ai 60 miliardi di euro, (poco meno della metà del fatturato dei prodotti originali e più di 2 volte l’export italiano).
Per combattere questo fenomeno, Federalimentare presenterà domani alle Istituzioni una proposta articolata in 6 punti. “Tutte iniziative, commenta il Vice Presidente Pancrazio, estremamente urgenti e coerenti con la necessità di risollevare l’economia. Per di più, realizzabili a costo quasi zero”.
1. Potenziare le competenze ed il numero degli attuali 14 Desk Anticontraffazione (IPR Desk); 2. Costituire, nei principali Paesi in cui si pratica la contraffazione dei prodotti alimentari italiani, una rete di studi legali di riferimento a carico dell’Amministrazione Pubblica; 3. Coinvolgere la nuova Agenzia per l’Internazionalizzazione e le Ambasciate italiane nella rete di monitoraggio e di azione legale; 4. Definire accordi bilaterali finalizzati all’adozione di politiche di tutela dei prodotti; 5. Realizzare campagne educative di informazione e comunicazione sul vero valore del prodotto “realmente” italiano; 6. Rafforzare le relazioni con i principali attori del canale ho.re.ca., della ristorazione, degli alberghi e della GDO per favorire l’ingresso e la permanenza sui mercati esteri di prodotti autenticamente italiani.
La contraffazione, che erode al fatturato degli esportatori alimentari italiani ben 6 miliardi di euro ogni anno, ha un''incidenza del 25% sull’export complessivo del settore (stimato in 23 miliardi di euro a fine 2011), con punte enormi in Nord e Centro America.
EUROPA E AFRICA ASIA E OCEANIA NORD E CENTRO AMERICA SUD AMERICA TOTALE EXPORT 2011 € 17,9 Mld € 1,7 Mld € 3,2 Mld € 0,2 Mld € 23 Mld
Contraffazione € 1 Mld € 1 Mld € 3 Mld € 1 Mld € 6 Mld Italian Sounding € 21 Mld € 4 Mld € 24 Mld € 5 Mld € 54 Mld Contraffazione + Italian Sounding € 22 Mld € 5 Mld € 27 Mld € 6 Mld € 60 Mld
Federalimentare riconosce i risultati positivi dell’azione del nuovo Governo, ma richiede alle Istituzioni nazionali ed europee di adottare comportamenti sempre coerenti con la necessità di crescita del Paese per rilanciare la produzione e risollevare l’economia.
“La rinomata qualità dei nostri prodotti alimentari – afferma il Vice Presidente di Federalimentare, Annibale Pancrazio – non dipende dall’origine delle materie prime ma dall’eccellenza dei processi di trasformazione e dalla capacità dell’Industria italiana di sapersi innovare tecnologicamente restando fedele alla tradizione”.
“L’Italia è deficitaria di quasi tutte le materie prime di cui ha bisogno” – continua Pancrazio – ma, nonostante questa carenza strutturale, è riuscita ad affermare nel mondo un’immagine di eccellenza in molti settori” (vedi tabelle export 2011 di seguito allegate). “Se vogliamo davvero continuare a portare sugli scaffali di tutto il mondo sempre più prodotti Made in Italy” – conclude il Vice Presidente di Federalimentare – dobbiamo favorire l’impiego di tutte le materie prime nazionali e, quindi, l’accesso alle materie prime deficitarie che le nostre industrie sanno selezionare ed utilizzare in modo unico”.
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