Comunicato di martedì 15 dicembre 2009
 

CENA DELLA “VIGILIA”, PRANZO DI NATALE, CENONE DI CAPODANNO: ECCO COSA CI SARA’ SULLA TAVOLA DEGLI ITALIANI

 

Una ricerca realizzata dall’ “Osservatorio italiano sull’alimentazione” di Federalimentare, in collaborazione

Una ricerca realizzata dall’ “Osservatorio italiano sull’alimentazione” di Federalimentare, in collaborazione con l’istituto di ricerca GPF ha fotografato i menu scelti dagli italiani per celebrare i tre appuntamenti canonici delle festività natalizie.
Dall’antipasto al dolce, ecco il neo menu natalizio all’insegna del
“localismo nazionalizzato”.

Solo 50 anni fa per assaggiare a Natale un buon panettone saremmo dovuti andare a Milano... E per mangiare un bel piatto di cappelletti in brodo l’unica possibilità era recarsi in Emilia Romagna. Oggi queste tipicità locali sono divenute patrimonio di tutti gli italiani, anche per merito dell’industria alimentare che è stata in grado di trasformare tante singole tradizioni regionali in un''unica grande tradizione nazionale. Che riscopriamo nella tavola del Natale odierna: un mix di alimenti strettamente tradizionali, classici di uso quotidiano e persino qualche nuovo prodotto che si conquista spazio fra tanta tradizione…
Oggi infatti accanto a tortellini, cappone, tacchino, capitone e bollito misto – solo per citare alcuni piatti tipici dei menu “natalizi”- gli italiani porteranno sulla tavola anche prodotti “non strettamente tradizionali” di queste festività, come pasta al forno, salumi, formaggi, ma anche salmone e frutta esotica. E’ quanto emerge dalla ricerca realizzata dall’Osservatorio italiano sull’alimentazione di Federalimentare, in collaborazione con GPF, che ha analizzato l’evoluzione della tavola di Natale (vedi comunicato allegato).
Scopriamo quindi quali saranno le scelte alimentari che ispireranno gli italiani nella composizione dei menu della vigilia e del pranzo di Natale fino al Cenone di Capodanno.

IL MENU DELLA CENA DI MAGRO: FRA TRADIZIONE E QUALCHE TRASGRESSIONE
Antipasto di pesce, lasagne al forno, baccalà in umido, insalata e poi a fine pasto… l’irrinunciabile panettone: questo il menu preferito dagli italiani per la cena della vigilia.
Scendendo nel particolare, tra gli antipasti preferiti dagli italiani per la cosiddetta “cena di magro” troviamo al primo posto quello di pesce (63,6%), in grande sintonia con la tradizione, seguito a sorpresa dai salumi (29,6%), prima banditi per ragioni religiose in questa particolare ricorrenza... Medaglia di bronzo invece per l’antipasto – decisamente più innovativo – rappresentato da insalata russa, patè e salse varie (16,7%).
Questa dialettica tra “vecchio” e “nuovo” prosegue se andiamo ad analizzare i primi piatti. Scopriamo infatti che gli italiani per la cena della vigila porteranno in tavola in primo luogo le lasagne al forno (17,3%), un piatto simbolo del pranzo della domenica e non del Natale in senso stretto, seguita dalla pasta in generale (15,4%). Al terzo posto un piatto più tradizionale come la zuppa di pesce e crostacei o il caciucco (14,8%), classica ricetta regionale toscana e ligure.
Tra i secondi maggiormente presenti sulla tavola degli italiani trionfa comunque il pesce (57,4%): su tutti baccalà in umido (17,3%) e capitone (14,8%), ambedue ricette provenienti dalla tradizione del Nord Est, oggi divenuta abitudine nazionale. Ma c’è posto - al di fuori dei canoni - anche per le carni: il vitello (13%) regge addirittura al confronto con il pesce spada. E come contorno? Regna incontrastata la canonica insalata (87,7%) che stacca una ricetta più regionale come il fritto misto di verdure (22,8%), alla romana o alla piemontese.
A fine pasto, nella tradizionale sfida tra i dolci natalizi il panettone (63%), una volta dolce tipico milanese ed ora icona delle festività, supera di gran lunga il pandoro (27,8%), anch’esso oramai ben svincolato dalla sua origine veronese. Ottima performance anche per i dolci tipici, regionali e italiani (38,9%).
Per quanto riguarda le bevande gli italiani scelgono di abbinare i pasti della sera della Vigilia a vino rosso (56,9%) vino bianco (54,6%) e prosecco (53,2%). Champagne? Se ne beve oramai poco (4,5%) e sorprende ritrovare questo ex simbolo delle festività appaiato dalla birra (4,5%), vera e propria new entry delle abitudini festive e festose dei nostri connazionali.

LA TAVOLA DEL 25: IL MENU NATALIZIO RIFLETTE ANCHE IL PRANZO DELLA DOMENICA….
Eccoci giunti al pranzo di Natale, dove sulle tavole trionferanno salumi, ancora lasagne, carni rosse e bianche, panettone e vino rigorosamente italiano. Ovvero continuità assoluta con il rito culinario che ogni domenica raccoglie sulle tavole la famiglia italiana: il pranzo della domenica.
Analizzando il menu scopriamo che tra gli antipasti che gli italiani porteranno sulle tavole dominano i salumi (59,4%). Ottime performance anche per sottaceti e sottoli (24,2%), insalata russa, patè e salse (23,9%) e formaggi (12,1%). Sempre di moda, comunque, l’antipasto di pesce (21,7%).
Tra i primi emerge un simbolo del Natale come i tortellini - cardini della tradizione gastronomica romagnola - che sommando le versioni “in brodo” e “asciutte” risultano essere tra i preferiti dagli italiani (36,7%). A pari merito, però, (36,8%) troviamo le immancabili lasagne, che confermano un ruolo leader durante le festività. Riscuotono buoni consensi anche la pasta al forno (10,8%), il risotto (7,1%) e i tortelli di magro (5,5%), tipici della cucina natalizia della Bassa Lombardia.
Nei secondi ampio spazio alla tradizione. Al primo posto troviamo vitello o manzo al forno (32,5%), seguiti dal cappone (16,4%), piatto tipico friulano soprattutto nella declinazione “allo spiedo” e dal tacchino farcito al forno (12,8%), che proviene invece dal repertorio culinario natalizio della Lombardia. Ottimi risultati (12,6%) anche per il pollo - che invece rappresenta a tutti gli effetti un simbolo del mangiare “festivo” all’italiana - l’agnello (12,3%) e il bollito misto (7,8%), protagonista delle tavole natalizie emiliano romagnole.
Il contorno ideale rimane l’insalata mentre il dolce più amato resta il panettone (68,3%) seguito dal pandoro (30,2%) e dai dolci tipici regionali e italiani (24,9%).
Tra le bevande domina il vino rosso (60,4%) che mette dietro le bollicine dello spumante (47,3%) e il vino bianco (39,8%).

CENONE DI CAPODANNO: LO SPUMANTE BATTE NETTAMENTE LO CHAMPAGNE
Se a Natale la tradizione ha un peso nettamente superiore nel menu, a Capodanno la tavola presenta, accanto ai prodotti classici di questa ricorrenza, nuove incursioni alimentari.
Tra gli antipasti torna protagonista quello di pesce (53,5%) con una grossa fetta di italiani che porteranno sulle nostre tavole alimenti “extra tradizione” come salmone e altri pesci affumicati (25,6%). Bene ancora i salumi (39,5%) e i formaggi (16,3%), a cui gli italiani sembrano proprio non voler rinunciare…
Tra i primi piatti maggiormente presenti nel Cenone di fine anno troveremo i tortellini (27,9%), nella versione in brodo e asciutti, seguiti dalle lasagne (23,3%) - vero e proprio tormentone delle festività - e dalla pasta in generale (23,3%). Subito dietro i risotti (16,3%). La tradizione rimane ben rappresentata dalla pasta con le sarde (7%) che a dispetto della sua “sicilianità” viene apprezzata in molti angoli d’Italia.
Per i secondi spazio al pesce (34,9%) e al duetto consolidato cotechino e zampone (20,9%), cult della ricorrenza di fine anno. Ma anche il maiale al forno (18,6%) – arista o lonza su tutti - riscuote i consensi dei nostri connazionali e mette dietro un grande classico come l’anguilla (9,3%).
Se tra i contorni l’insalata rimane un caposaldo (69,8%) emerge e un altro alimento tradizionale – originario del centro Italia - divenuto oramai nazionale: le lenticchie (27,9%).
Infine tra i dolci oltre agli attualissimi panettone (60,5%), pandoro (37,2%) e dolci tipici (34,9%) scopriamo che per il cenone di Capodanno sulla tavola degli italiani ci saranno prodotti nuovi come la frutta esotica (4,7%) e creme, mousse e dolci al cucchiaio (4,7%).
Per le bevande gli italiani brinderanno al nuovo anno con lo spumante italiano (57,3%) che batte nettamente lo champagne (13,3%). Ottimo risultato anche per il vino bianco (56%), e il vino rosso (50,7%).