Conosciamo... Agostino Fioruzzi - Giovani Imprenditori Federalimentare
 

 

 

 
 

AGOSTINO FIORUZZI

 

Agostino Fioruzzi, 33 anni, è imprenditore in DAF al. di Piacenza.

 

Agostino si è laureato in General Management alla Bocconi di Milano. Successivamente ha lavorato in Value Partners (consulenza strategica) per 5 anni, di cui gli ultimi 3 in Brasile. Dal 2013 si occupa dell’azienda di famiglia, la DAF al. (nata nel 1825 e giunta alla settima generazione) specializzata nella coltivazione e produzione di mais dolce e piselli in scatola raccolti freschi nel piacentino. Appena entrato in azienda, ha puntato sull’agricoltura biologica, estendendo la gamma prodotti con altri legumi inscatolati freschi e con la quinoa italiana. Oggi è responsabile di tutta la filiera bio.

 

"Quali sono secondo te le sfide che l’alimentare made in Italy dovrà affrontare nei prossimi anni?"

 

La nostra sfida principale rimane la competitività rispetto a concorrenti esteri spesso molto più grandi di noi. Competitività che il Made in Italy deve ottenere attraverso:

1. Qualità, mantenendola ad alti livelli. Spesso il costo è alto, ma il costo della “non qualità” è molto superiore, come insegnano i vari scandali nel settore alimentare degli ultimi anni.

2. Innovazione, non solo dei prodotti in sé, ma anche finalizzata al miglioramento della sostenibilità lungo tutta la filiera produttiva: dalla riduzione del consumo di acqua in agricoltura e in trasformazione, all’utilizzo di packaging a basso impatto ambientale, alla minimizzazione dello spreco alimentare (basti pensare agli scarti agricoli e industriali).

3. Comunicazione, raccontando ai consumatori la storia dietro ai nostri prodotti e garantendo la tracciabilità di ogni singolo componente del prodotto (materie prime, altri ingredienti, imballo primario e secondario).

 

"Di che cosa ti occupi in particolare all’interno di Federalimentare come giovane imprenditore?"

 

Sono entrato nel Consiglio Giovani a fine 2016. Seguirò principalmente il filone start-up del food, con l’obiettivo di selezionare le idee più interessanti e stimolare sinergie con le aziende di Federalimentare.

 

    "Quali sono secondo te i vantaggi di una partecipazione attiva a Federalimentare?"

     

Uno su tutti: la rete di relazioni con altri imprenditori dello stesso settore. La conoscenza delle altre realtà Made in Italy è fondamentale non solo per le sinergie commerciali, ma anche per lo scambio di idee su come migliorare prodotti e processi produttivi della propria azienda.

 

    "Quali invece le nuove sfide per te a livello personale e professionale?"

     

Innanzitutto dare continuità e far crescere l’impresa di famiglia, il che richiederà affrontare tutte le sfide elencate prima ed evolvere gradualmente verso una struttura più manageriale. Sfide che mi piacerebbe molto affrontare con altri imprenditori, anche grazie a Federalimentare.