Roma, 28 novembre 1998

Signore, Signori,

sono particolarmente lieta di presentare oggi in Italia questa campagna europea sulla sicurezza alimentare, già iniziata in molti altri paesi dell'Unione Europea, dopo la presentazione che abbiamo fatto il 15 ottobre scorso a Bruxelles. Una campagna che si presenta particolarmente promettente sia per i suoi aspetti di novità che per il coinvolgimento dei vari soggetti e istituzioni che partecipano alla sua attuazione. Si vuole, infatti, realizzare una iniziativa che abbia più un aspetto educativo che puramente informativo, che metta in evidenza la divisione delle responsabilità della filiera alimentare dal produttore al consumatore, che abbia un alto livello di decentramento, tutto ciò in piena cooperazione con i partner istituzionali (Stati membri, Parlamento Europeo) e i privati interessati.
Per quanto riguarda la partecipazione delle autorità nazionali, raramente si e avuta una risposta cosi positiva ad un tale tipo di iniziative. In Italia il Ministero della Sanità è direttamente associato alla campagna; nel Regno Unito, la campagna sarà gestita dalla "Health Education Authority"; in numerosi altri paesi, fra i quali il Lussemburgo, la Spagna e la Francia, i ministeri competenti (in particolare della Sanità) sono strettamente associati ai lavori o hanno manifestato per iscritto la loro adesione alla campagna.

Perchè questa campagna?

La Commissione ha deciso di lanciare questa campagna sulla sicurezza alimentare in risposta ad una esigenza specifica del consumatore che chiede piu informazione in questo settore. Nel sondaggio Eurobarometro del 1997, il 68% dei consumatori si sono detti preoccupati della sicurezza alimentare e in alcuni paesi più dell'80%. Nella chat-line che ho tenuto su Internet, nel novembre '97, la maggior parte delle domande riguardavano la sicurezza alimentare.

Direi che questa preoccupazione è largamente giustificata dai dati inquietanti di cui disponiamo: in Germania, per esempio, nel 1996, 120.000 casi di salmonella; nel Regno Unito i casi di intossicazione alimentare sono aumentati, tra il 1985 e il 1996, di quattro volte. In Italia, non si riescono a ridurre i casi di salmonella, che rimangono stabili da diversi anni, intorno alle 16.000 segnalazioni all'anno (dati OMS e del Ministero della Sanità).
Oltre a questi dati già cosi eloquenti bisogna dire che la crisi dell'Encefalopatia Spongiforme (ESB), la presenza potenziale dei batteri della salmonella, l'utilizzo di promotori di crescita, cioè di ormoni, la presenza di residui di antiparassitari o di diossina o di altri agenti inquinanti nei prodotti alimentari (come i nitrati), la resistenza agli antibiotici, l'introduzione dei prodotti alimentari geneticamente modificati, sono questioni che preoccupano molto i consumatori.

La Commissione europea per rispondere a questa preoccupazione e impegnata a migliorare il quadro legislativo esistente, a rafforzare i controlli e migliorare l'informazione del consumatore attraverso tutta l'Europa.

Ecco allora questa campagna sulla sicurezza alimentare il cui obiettivo principale è quello di affermare ed evidenziare che esiste una responsabilità condivisa tra i vari partner, a partire dagli agricoltori, dai trasformatori, dai distributori fino ai consumatori, che sono l'ultimo anello della catena ma non per questo meno importante. Ovviamente le autorità pubbliche, nazionali ed europee, hanno un ruolo insostituibile nel garantire una legislazione adeguata ed un controllo efficace. Lo scopo dichiarato è quello di fare diminuire la quantità e l'impatto delle intossicazioni alimentari in Europa indirizzandosi a tutti, ma coinvolgendo particolarmente il consumatore ed anche i responsabili della ristorazione. Secondo i dati dell'Organizzazione Mondiale della Sanità si rileva che una parte importante delle intossicazioni alimentari e dovuta a problemi di trattamento dopo la vendita tra le pareti domestiche: nei Paesi Bassi più del 50% dei casi, ma la media europea è al 36% mentre un caso su tre avviene in luoghi di ristorazione collettiva (scuole, ristoranti, alberghi e un 5% anche negli ospedali). Tutto questo a causa di una cattiva conservazione o di un errore di manipolazione da parte di chi non ha una conoscenza adeguata.

Cito, ad esempio, la conservazione nel frigorifero: il congelatore ha le sue norme, per quanto riguarda la durata e la temperatura dei prodotti alimentari, che raramente sono rispettate.

Si cerca di far prendere coscienza che il consumatore responsabile è informato e attivo. Molto significativo lo slogan di questa campagna italiana "mangiare informati", come pure quello della campagna portoghese "il sapore del sapere". Il consumatore responsabile non mangia tutto ciò che gli viene dato: controlla e fa attenzione alle etichette e alla data di scadenza del prodotto. In caso di problema si rivolge alle associazioni dei consumatori e/o alle autorità competenti.

Tale approccio in materia di informazione non deve tuttavia scaricare sul consumatore la responsabilità della sicurezza dei prodotti alimentari che consuma.

Egli è responsabile dell'ultimo anello, di ciò che avviene dopo l'acquisto, del modo in cui consuma il prodotto in questione.
L'industria e l'agricoltura hanno a loro volta una parte essenziale di responsabilità, come pure le autorità pubbliche. In questo settore, la trasparenza a tutti i livelli e gli sforzi congiunti possono dare ai consumatori l'assicurazione che si fa tutto quanto possibile per ottenere prodotti sicuri e all'altezza della loro fiducia.

E' necessario, per esempio, dare certezza che non esistono residui eccessivi di pesticidi od ormoni perchè sono effettuati controlli efficaci da parte di organismi competenti che funzionano.

I produttori, l'industria e la distribuzione devono, ciascuno al loro livello, attuare pratiche adeguate, basate sui principi di igiene e su un approccio di analisi dei rischi e di controllo di punti critici del processo di produzione e della catena alimentare (approccio detto "hazard analysis and critical control points" - HACCP).

Questo approccio, che associa strettamente i pubblici poteri, i fabbricanti e i commercianti, apporta un vero "plus" in materia di sicurezza. Implica uno sforzo importante in materia di formazione e di istruzione di tutti gli anelli della catena, ma questo è un aspetto fondamentale per garantire la sicurezza.

L'etichettatura ha certamente un ruolo importante da giocare, tanto per quanto riguarda la protezione della salute che per la tutela degli interessi economici del consumatore. Un europeo su due dichiara di non leggere regolarmente le etichette: è troppo! Occorre una maggiore sensibilizzazione. Come, d'altra parte, non vi è dubbio che le disposizioni in vigore debbano essere rafforzate e completate, in particolare per soddisfare le necessita di alcuni consumatori che presentano intolleranze alimentari. Al contrario, l'etichettatura non può fungere da alibi per sottrarsi all'obbligo d i portare al consumatore prodotti senza rischi per la sua salute.

Abbiamo rafforzato il controllo: l'Ufficio Alimentare e Veterinario della Commissione svolge tutta una sua attività di ispettorato verificando i dispositivi di controllo nazionali e rendendo pubblico il risultato di ogni ispezione sul nostro sito Internet. Il nostro obiettivo è di favorire un rispetto più scrupoloso, nella pratica, delle norme che l'Unione si da in materia alimentare e accertare che gli Stati membri adottino tutte le misure necessarie per garantire sul loro territorio il rispetto delle norme comunitarie. Per esempio, una delle ultime ispezioni in Italia ha rilevato pratiche anomale nella etichettatura dei molluschi e nella loro manipolazione, con rischi facilmente immaginabili.

La Commissione ha poi organizzato un sistema di rafforzamento della base scientifica delle sue decisioni. Essa è responsabile, dinanzi ai consumatori e all'industria, del modo in cui tiene conto dei pareri scientifici dei nove Comitati che ha creato.

In caso di dubbio scientifico, si e favorevoli all'applicazione del principio di precauzione che deve prevalere in materia di sicurezza alimentare, di cui garantiremo un'applicazione ampia e coerente.

Sono ugualmente convinta della necessità di estendere ai prodotti agricoli il campo d'applicazione della direttiva che riguarda la responsabilità per i prodotti difettosi. Come è già il caso dei prodotti industriali e i prodotti alimentari trasformati, l'obiettivo è di fare in modo che ogni persona che subisce un pregiudizio a causa di un prodotto agricolo primario (carne, frutta e verdura, ecc.) si è in grado di richiedere il risarcimento dei danni.

Per quanto riguarda gli organismi geneticamente modificati, per dare risposta alla preoccupazione legittima di informazione e di scelta dei consumatori, posso dire che l'etichettatura è ora obbligatoria, quando la presenza di OGM puo essere scientificamente provata. 'E un primo passo. La Commissione ha l'intenzione di andare piu lontano e di studiare le modalità possibili di una di una gamma di prodotti che non contengono organismi geneticamente modificati.

Credo, in definitiva, che la sfida principale che è posta ai produttori e agli industriali di prodotti alimentari è il rispetto della "proporzionalità" riferito alle necessita effettive dei consumatori. I produttori e gli industriali debbono prioritariamente tenere conto del fatto che queste sostanze o i processi di fabbricazione attuati siano utili e necessari per il consumatore.

Noi vogliamo che tutto questo sia conosciuto dal cittadino-consumatore perché il contenuto della campagna, il messaggio che si vuole far passare, non è solo "leggete 1e etichette dei prodotti", ma anche :

  • che ci sono delle norme,
  • ci sono dei controlli,
  • c'è chi produce,
  • c'è chi distribuisce e
  • c'è chi consuma,

per cui vogliamo stimolare una presa di coscienza collettiva che contribuisca a migliorare la sicurezza alimentare.

E' questo lo scopo della campagna che, tra l'altro, come dicevo all'inizio, è particolarmente innovatrice, in quanto prevede un elevato livello di decentramento delle operazioni. Ogni paese ha la sua campagna adeguata alle situazioni e priorità nazionali. Per l'attuazione sono stati scelti dei consorzi riunendo i partner implicati nella filiera alimentare (dal produttore al consumatore, integrando le autorita nazionali).In alcuni casi (Spagna, Italia), per la prima volta, associazioni di consumatori si sono riunite per presentare un progetto insieme. Si noterà anche la grande implicazione dei partner privati: in Italia, McDonald's, Coop, Autogrill.

Queste sinergie hanno permesso di concepire campagne con somme molto modeste: meno di 50.000 ECU in Lussemburgo, 550.000 in Italia, per un totale dl 4 milioni di ECU nel 1998.

Il target, lo abbiamo già detto, è il consumatore in generale. Nella cartella stampa che vi e stata distribuita troverete un elenco dettagliato di quanto si farà in Italia. Desidero sottolineare l'attività nelle scuole con la distribuzione del "Decalogo sulla sicurezza" che chiamerei uno strumento di difesa. Nel nostro paese si preparano 55 miliardi di pasti all'anno di cui 45 tra le pareti domestiche: credo che si debba dare la massima diffusione a queste 10 regole, a questa serie di informazioni e consigli. Collegati con l'attività nella scuola ci sono un concorso a premi e l'organizzazione di corsi di aggiornamento per gli insegnanti che credo saranno accolti con favore perché da più parti vengono considerati utili ed opportuni. A questo si aggiunge poi tutta la serie delle altre numerose iniziative in molte città italiane realizzate dalle 12 Associazioni consumatori che, insieme all'Unione Nazionale Consumatori, danno vita alla campagna.

In conclusione, credo che quest'iniziativa debba avere successo e possa affermare un nuovo approccio in materia di informazione dei consumatori. Questo del resto ci è stato riconosciuto anche dagli operatori del settore: un'importante associazione europea che riunisce le industrie agro-alimentari ci ha dato atto, in occasione del primo vertice alimentare europeo che ha avuto luogo a Parigi un mese fa, di avere realizzato qualcosa che sembrava impensabile quando gliela abbiamo presentata un anno fa. "Contate su di noi in futuro" ci hanno detto. Per il momento, siamo noi a contare su di voi, sui media in generale, per dare un adeguato rilievo ai contenuti della campagna e per rendere il cittadino consumatore sempre più informato e consapevole dei suoi diritti, ma anche dei suoi doveri.

 
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