L'Alimentare in Russia: limiti ed opportunità

 

PREMESSA

La missione Confindustria a Mosca (25-27 aprile 2001) composta da più di 100 rappresentanti di imprese, aveva l'obiettivo di approfondire ed aggiornare le possibilità di cooperazione con un Paese che si può considerare, a livello potenziale, il più importante mercato dell'Est Europeo.

Tra gli incontri istituzionali ad alto livello alla presenza dell'Ambasciatore d'Italia a Mosca S.E. G. Aragona, vanno segnalati quelli con il Ministro dell'Economia Gref e con il Ministro dell'Industria Dondukov.

La Russia sta' uscendo dalla crisi finanziaria del 1998 e sembra avere imboccato la via della ripresa, nonostante la permanenza di difficoltà alla crescita ed alle relazioni internazionali.

L'Italia è il secondo partner commerciale della Russia (6 miliardi di $), inferiore solo alla Germania, ma la bilancia commerciale bilaterale resta pesantemente squilibrata a sfavore del nostro Paese e nonostante si debba registrare qualche progresso, dovuto ad iniziative industriali attuate ultimamente, questi sono ancora decisamente marginali rispetto a quanto realizzato da Stati Uniti, Germania, Gran Bretagna e Francia.

Le ragioni vanno cercate nei documenti qui allegati ma, per consentire l'espansione degli investimenti italiani, è necessario che la Russia completi le misure volte ad assicurare una maggior certezza del diritto, una tutela della proprietà intellettuale e dei marchi industriali, una presenza efficace del sistema del credito ed una decisa volontà di mettere in atto un sistema doganale affidabile.

La Russia presenta oggi potenzialità di sviluppo apprezzabili: il progressivo consolidamento delle politiche di apertura al mercato e la disponibilità di alcune ricchezze naturali la potrebbero rendere attraente, soprattutto per le nostre piccole e medie imprese. Senza però un deciso superamento delle criticità suesposte, queste potenzialità, a nostro parere, nonostante l'attivazione dei nuovi strumenti finanziari previsti per favorire l'espansione ed il radicamento nel mercato russo, rimarrebbero prive di efficacia.

Non possiamo certamente avere la pretesa, in pochi giorni, di emettere giudizi ed orientamenti validi per le molteplici esigenze delle singole imprese ma vogliamo almeno dare l'occasione alle unità del settore alimentare per una riflessione sulle opportunità che la Russia, pur con i suoi limiti, può oggi offrire sia a breve (con le sole iniziative commerciali, attuate con le dovute garanzie) che a medio-lungo termine dopo un ponderato e documentato studio di fattibilità (consci degli inevitabili rischi).

Chi avesse interesse ad attuare anche un solo primo approccio al mercato russo, può limitarsi ad informazioni più "mirate" consultando direttamente Enti e persone indicati nel documento L) alcune delle quali, parlano anche l'italiano oltre alla propria madre lingua russa. Naturalmente lasciando piena autonomia e responsabilità a chi operativamente potrà avere più tempo per verificare la validità e l'affidabilità dei contatti avuti.

Confidiamo di avere contribuito a stimolare l'attenzione della rete di Federalimentare su di un Paese che ha sì, in questo momento, dei problemi ma che certamente offre delle opzioni, sia a breve che a medio-lungo termine, opzioni che, se non saranno colte dal nostro "sistema Italia", lasceranno più spazio alla competitività di altri Paesi.


Demetrio Corno
in collaborazione con Massimo Vitale

 

Documenti:

Federazione Russa - Quadro politico e Macroeconomico

 

 
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