Il Commercio Estero dell'Industria Alimentare Italiana

Note congiunturali

IL 2000

L'interscambio commerciale agroalimentare 2000 del Paese è stato molto più dinamico degli anni precedenti. L'export dell'industria alimentare italiana ha sensibilmente accelerato il suo trend espansivo. Esso ha raggiunto, infatti, il livello record di 23.380 miliardi (+8,2% sui 21.611 miliardi esportati nel '99).

L'aumento 2000 delle esportazioni è stato il migliore dell'ultimo quinquennio. Esso ha consentito di migliorare l'incidenza dell'export sul fatturato dell'industria alimentare di quasi un punto e di portarla attorno al 13,7%. Tale percentuale, tuttavia, appare ancora largamente inferiore alle potenzialità del settore e alle proiezioni export-oriented dei maggiori partners comunitari.

Le importazioni 2000 del settore hanno raggiunto il livello di 20.406 miliardi (+12,0%). Anche la crescita dell'import perciò, come quella dell'export, è stata la più marcata del quinquennio 1996-2000.

Il saldo della bilancia commerciale di settore ha raggiunto quota 2.974 miliardi. A causa di una dinamica dell'import superiore a quella dell'export, esso ha segnato un calo del -12,4% sul saldo del '99 (3.394 miliardi).

I settori forti esportatori

Fra i comparti più export-oriented, quello enologico si è confermato leader per livello di export e di saldo. Il livello 2000 delle esportazioni, pari a 5.744 miliardi, è il più alto fra tutti i comparti alimentari. Il saldo ha raggiunto 4.842 miliardi. La proiezione esportativa del comparto può essere stimata nel 25% circa del fatturato complessivo.

L'export del comparto conserviero vegetale ha raggiunto quota 3.247 miliardi (+1,0%). All'interno, l'export delle conserve di pomodoro e dei pelati ha toccato 1.405 miliardi. L'export complessivo del comparto supera il 50% del fatturato. Il comparto perciò, assieme al pastaio, al risiero e all'enologico, si distingue fra quelli più export-oriented del Paese.

L'export del settore dolciario ha raggiunto 2.504 miliardi (+7,9%). Il saldo attivo ha raggiunto 1.068 miliardi. Al suo interno, la posizione emergente è stata conquistata dal comparto della biscotteria e pasticceria, con 931 miliardi esportati.

L'export del comparto pastaio ha raggiunto 2.105 miliardi (+8,2%). Esso copre il 44% del fatturato complessivo del comparto. Esso è leader assoluto nel mondo. Il saldo attivo (2.086 miliardi) copre quasi tutta la quota di export, stante il livello simbolico dell'import.

L'export del comparto oleario ha raggiunto quota 2.028 miliardi (+18,5%). Il flusso di import-export e il saldo oscillano, di anno in anno in modo marcato, secondo l'andamento fisiologico delle annate di carica e scarica. Il saldo 2000, pur negativo (-488 miliardi), è apparso in netta riduzione rispetto al saldo '99 (-957 miliardi). La sostanziale negatività del saldo è legata alla strutturale insufficienza della produzione nazionale a far fronte ai consumi interni e ai flussi esportativi del Paese.

Il comparto lattiero-caseario ha raggiunto un export di 1.835 miliardi. L'incremento (+13,2%) è apparso tra i più marcati dell'anno. L'export del comparto, assieme alla trasformazione della carne e al comparto enologico, è caratterizzato dalla più alta presenza di prodotti tipici e a denominazione di origine, sia a livello di produzione che di export.

L'export delle carni preparate ha registrato un incremento di spicco, analogo a quello del lattiero-caseario. Esso ha raggiunto quota 1.119 miliardi, con un aumento del +14,2%. Il saldo ha raggiunto 847 miliardi, con un progresso parallelo a quello dell'export (+14,8%). Le carni suine rappresentano il 95% circa dell'export di comparto.

In buona espansione l'export del settore del caffè. Esso ha raggiunto 557 miliardi (+13,4%). Il saldo di settore ha raggiunto quota 410 miliardi, con una buona espansione sul '99 (359 miliardi).

Le esportazioni 2000 di riso hanno raggiunto quota 622 miliardi (-7,5%). Il comparto risiero esporta circa il 60% del proprio fatturato: una percentuale che lo conferma come il più export-oriented del food and drink nazionale.

A fianco della trasformazione alimentare, il settore primario (agro-zootecnico-ittico) ha raggiunto un export pari a 8.596 miliardi (+7,1%). L'import del macro-settore primario ha, come sempre, largamente sopravanzato l'import. Esso ha raggiunto quota 27.383 miliardi (+9,7%). Il saldo passivo del settore è salito a 18.787 miliardi (16.936 miliardi nel '99). Le carni fresche e congelate, le carni semilavorate e i prodotti della pesca hanno segnato i passivi più forti, oscillanti fra i 2.500 e i 3mila miliardi.

I maggiori paesi di sbocco

La Comunità Europea assorbe circa il 65%, in termini quantitativi e valutari, dell'export agroalimentare italiano nel suo complesso.

Paese leader del nostro export è la Germania. Essa ha assorbito nel 2000 prodotti agroalimentari per 7.538 miliardi, corrispondenti a quasi un quarto (23,7%) dell'intero export agroalimentare nazionale. Seguono la Francia, con 4.049 miliardi (12,8% dell'export agroalimentare totale), e gli USA, con 3.160 miliardi (10,0%).

I progressi più significativi sono stati registrati dall'export verso gli USA (+22,9%). Fra le dinamiche esportative più interessanti, emergono anche quella del Canada, che ha raggiunto 552 miliardi (+23,6%), e quella del Brasile, che ha toccato 147 miliardi (+25,1%).

Fra i paesi che emergono come nuovi, importanti protagonisti al di fuori della Comunità, spicca il Giappone, con un export di 826 miliardi (+12,4%).

Scheda Dati

Il 2001 (primo semestre)

L'apprezzabile accelerazione dell'interscambio commerciale affiorata nel 2000 si è accelerata, nel 1° semestre 2001. L'industria alimentare ha segnato un progresso dell'export pari al +10,2% sullo stesso periodo dell'anno precedente, mentre l'import è cresciuto del +18,9%. Il saldo commerciale si è ridotto a 1.006 miliardi, rispetto ai 1.624 miliardi del primo semestre 2000.

L'accelerazione dell'interscambio, evidenziata dalla prima parte del 2001 mostra tuttavia una progressiva attenuazione in corso d'anno. E' molto probabile che, a consuntivo finale, il 2001 mostri tassi espansivi analoghi a quelli dell'anno precedente.

Nello specifico, si sottolinea il trend molto brillante dell'export 2001 del comparto carni preparate (+20,5%) e del lattiero-caseario (+16,5%). Di buon livello anche l'espansione dell'export del comparto dolciario (+13,8%), pastaio (+12,7%), ed enologico (+12,0%).

E' probabile che il 2002 mostri un'attenuazione dei trends espansivi dell'interscambio di settore registrati nel biennio 2000-2001.

Scheda Dati

 


Roma, ottobre 2001

 
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